SEBY OGGI

L'inverno del 1966 non era stato molto clemente con Andy

E’ inverno nella New York in bianco e nero di metà anni sessanta quando sul “Village Voice”,  uno dei tanti settimanali della city, apparve uno strano annuncio:

<<Firmerò col mio nome le seguenti cose: abbigliamento, trasformatori, sigarette, piccoli registratori, impianti acustici, dischi rock and roll, film, cibo, elio e soldi. Saluti e baci da Andy Warhol.>>

L’inverno del 1966 non era stato molto clemente con Andy; la sua musa ispiratrice, Edie Sedgwick faceva coppia fissa da tempo con Bob Dylan, ed i suoi seguaci, alla Factory, lo criticavano aspramente accusandolo di essere uno sfruttatore  e di arricchirsi alle loro spalle.

E poco importava che Andy continuasse a ripetere che i suoi film, osannati dalla critica, di fatto vendevano poco o nulla. Lui era il re della pop art, il pioniere dell’avanguardia. Non poteva essere povero in canna.

Fu per questo che decise di pubblicare quello strano annuncio.

Il primo a rispondere fu un tale di nome Michael Mayerberg, un imprenditore che gli commissionò uno spettacolo per una delle sue discoteche.

E fu proprio durante la preparazione dello spettacolo che Barbara Rubin, amica storica di Andy, gli disse che il modo più veloce e diretto per far soldi era quello di diventare manager e produttore di una rock band. E lei aveva quella giusta sotto mano.

Si chiamavano Warlocks.

Una rock band bizzarra, capitanata da due strani tipi: il primo, gallese d’origine, si nutriva solo di frattaglie di pollo e fiocchi d’avena per risparmiare soldi utili per i suoi esperimenti sonori; il secondo, newyorkese, biascicava parole e aveva la gomma da masticare sempre in bocca. Uno si chiamava John Cale, l’altro Lou Reed.

Andy seguì il consiglio dell’amica, anche se non apprezzava il nome della band.

Così quando Tony Conrad si presentò alla Factory con in mano “The Velvet Underground”, romanzo  scritto dal giornalista Michael Leigh, che descrive il sottobosco sessuale americano dei primi anni sessanta, non vi furono più dubbi.

Andy era pronto a consegnare al mondo un pezzo di storia: i Velvet Underground.