E' sempre più scoraggiato e convinto sia giunto il momento di abbandonare per sempre i sogni artistici e trovare un lavoro
Si sa: David Bowie è la star più aliena del rock, approdata sul nostro pianeta da Marte, in compagnia dei suoi Ragni, per svelarci i segreti del glam.
Bastava guardarlo negli occhi: uno azzurro e l’altro marrone tendente al verde, che sembravano quasi conclamare la prova della sua diversità.
Leggenda racconta siano diventati così a causa di una brutta esperienza con gli allucinogeni che avevano provocato la dilatazione permanente della pupilla.
Leggenda appunto.
Gli occhi di colore diverso sono solo il frutto di un incidente avvenuto nel 1962, quando l’amico George Underwood (quindicenne coetaneo di David) gli tirò un pugno a causa di una lite per una ragazza.
“Credo che mi hai fatto un favore, George” confesserà tre decenni dopo all’amico.
Ma ora ne soffre.
E’ il 1967: Ziggy è lontano e l’appena ventenne David vive ancora con i suoi genitori; vorrebbe comprare una macchina, ma non guadagna abbastanza.
Davanti allo specchio della sua stanza, avvolto da abiti sgargianti che riesce a farsi cucire a poco prezzo, sogna di diventare qualcuno, ma per il momento la strada sembra impossibile.
Il suo disco d’esordio intitolato semplicemente David Bowie è un flop commerciale nonostante le critiche positive.
E’ sempre più scoraggiato e convinto sia giunto il momento di abbandonare per sempre i sogni artistici e trovare un lavoro.
Ma il destino ha già deciso le sorti di David.
Una sera, durante uno spettacolo di Lindsay Kemp, grandissimo mimo, con sua enorme sorpresa scopre che Lindsay utilizza alcuni brani del suo disco d’esordio per i suoi show.
Incredulo, va a conoscerlo e Kemp gli propone di scrivere altre cose, appositamente per lui.
David accetta, ma a patto gli venga data la possibilità di collaborare a stretto contatto con Lindsay.
Il connubio è perfetto.
Mesi dopo David è già pronto al debutto ufficiale, in calzamaglia bianca, nello spettacolo di Kemp “Pierrot in turchese”.
In pochissimi mesi è riuscito ad imparare tutti i segreti sul movimento del corpo che gli saranno utili per la sua ascesa nel mondo del rock.
Il destino con David ha giocato d’ironia:
ha deciso che un cantante debba tutta la carriera ad un mimo, un artista che di suoni non ne produce neppure uno.