Il clima però è teso: la polizia, presente in gran numero, è vigile e attenta
E’ il 7 Luglio del 2003 e i Radiohead approdano al Lazzaretto di Bergamo, dopo quattro anni di assenza in Italia, per un concerto che si preannuncia memorabile.
La location è fra le più suggestive: un chiostro del Quattrocento che accoglie le circa settemila persone impazienti di sentire la voce di Thom Yorke e i magici suoni di Jonny Greenwood.
Il clima però è teso: la polizia, presente in gran numero, è vigile e attenta.
Pochi giorni prima, su uno dei tanti forum riguardanti l’evento, era arrivato via internet un messaggio anonimo, forse poco attendibile ma molto preoccupante, che recitava:
“Mi farò esplodere al concerto dei Radiohead il 7 Luglio a Bergamo. Come hanno fatto i combattenti ceceni, stanco del rifiuto occidentale a intervenire in favore del popolo palestinese. L’unico modo per attirare l’attenzione è agire come i kamikaze” – e conclude – “sono pronto!!! Ho il biglietto e l’esplosivo”.
Per fortuna non succede nulla. O quasi.
A metà concerto, sul brano The National Anthem, Jonny Greenwood tira fuori una vecchia radiolina a transistor e cerca di sintonizzarsi su una qualsiasi stazione radio Italiana, nel tentativo di creare una suggestione di voci e suoni. E la radiolina si sintonizza su Radio Maria.
Che come ben sappiamo è presente in ogni luogo, anche ai live dei Radiohead.