Einsetin orizz

"Se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta"

 Si fa presto a parlare d’amore quando si tratta di poeti, cantanti, attori, insomma artisti che decantano il loro sentimento per mezzo dei propri virtuosismi, me compresa che continuo a parlare d’amore come se ne avessi scoperto il segreto recondito.

Ma se parlassimo d’amore tramite un genio, il più grande della storia probabilmente, cosa ne verrebbe fuori? Un algoritmo amoroso? O semplicemente la narrazione più becera dell’amore cosi come sarebbe se fosse riferita ad un qualunque uomo medio?

E sì, perché come “anche gli angeli mangiano fagioli” e “anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano”, anche i geni, nella loro complessità, si innamorano!

Albert Einstein, proprio lui, dopo aver scoperto la teoria della relatività, in una lettera alla figlia scrisse che c’è ben poco di relativo nell’amore che governa il mondo “Se invece di e = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo può essere ottenuta attraverso l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato, giungeremo alla conclusione che l’amore è la forza più potente che esista, perché non ha limiti. Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo delle altre forze dell’universo, che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento di nutrirci di un altro tipo di energia. Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un significato alla vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta. Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore, un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio, l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta. Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata. Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara, vedremo come l’amore vince tutto, trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita. Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere ciò che contiene il mio cuore, che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te. Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo, ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta “.

Ma come ogni comune mortale, anche il buon vecchio Albert ebbe un amore, un amore burrascoso. La sua storia con Mileva Marić è di sicuro una delle più tormentate che si possano ricordare. Non solo perché si concluse con un divorzio e con un atteggiamento a dir poco ostile da parte di Einstein, ma anche perché nacque davvero sotto cattivi auspici, visti i continui tentativi della famiglia per distogliere il giovane Albert dal suo proposito di sposare Mileva. A documentarlo è lo stesso Einstein nella corrispondenza intercorsa con la Maric negli anni che precedettero il fidanzamento. Nelle sue parole trapela sempre un tono dolcemente sarcastico anche quando, scusandosi per il ritardo con cui le stava rispondendo, chiedeva comunque di ringraziarlo, perché in fondo si stava pur sempre scusando.

Einstein definiva la sua storia con Mileva come due vite fisiche e psicologiche strettamente legate. Vedendola come una sua pari sul piano intellettuale, sembrava supporre che lei fosse impermeabile a quelle che considerava le superficiali preoccupazioni della maggior parte delle donne, soprattutto la bellezza e le insicurezze legate a questa. Sulla base di tale assunto, in un’altra lettera fa un commento piuttosto insensibile, anche se senza dubbio per lui si sarà trattato di un complimento. Nel riportare il giudizio di sua madre dopo aver visto una foto di Mileva, che in genere non era considerata bella per le convenzioni dell’epoca, Albert scrive: La tua fotografia ha avuto un certo effetto sulla mia vecchia signora. Mentre la studiava con attenzione, io ho detto con profonda simpatia: «Sì, sì, di certo è un tipo intelligente».

In realtà Albert non nutriva molta stima né per la madre e neanche per la sorella, e tale commento probabilmente era frutto di questa scarsa considerazione di loro. Per molti di noi, le relazioni amorose sono un modo per costruirci una nuova famiglia da zero, correggendo e migliorando le imperfezioni della nostra famiglia di origine. Ma per Einstein, la sua vita con Mileva era un’alternativa alla famiglia verso cui provava un tenero affetto ma non il rispetto intellettuale.

Credo che, senza essere dei geni, dovremmo tutti iniziare a vivere i nostri amori senza grandi proiezioni materiali verso ciò che vorremmo che fossero, ma più che altro viverli come dei sogni ad occhi aperti in cui la persona amata sia sempre il posto più bello e accogliente a cui si riesca a pensare!

Disegno di Cetty Costa