A proposito dell'ordinanza emessa dal sindaco di Como sui senzatetto. E' questa la soluzione al problema? Foto di Pasquale Saladino
Ci risiamo, ogni volta che qualcuno usa la saggezza e la competenza per risolvere i problemi, subito la levata di scudi dei moralisti. Abbiamo un sindaco che in un amen risolve i problemi della povertà a Como e tutti a criticare neanche fosse un novello nazista alle prese con problemi di pulizia etnica.
Ma vi siete resi conto di quel che dite? Avete una vaga idea di quando sia inopportuno lo scempio indecoroso dei poveri che stanno a bighellonare per le vie del centro con le loro case take away, di cartone? E se le signore devono fare shopping come fanno? Ci stanno i regali da fare per Natale, ché siamo tutti più buoni e non c’è tempo per pensare ai problemi di stì poveri che stanno sempre in mezzo ai piedi.
Pensate un po’ ai turisti che magari inondano le strade di Como, provenienti da tutto il mondo, per ammirare quel ramo del lago manzoniano, o la stessa splendida cittadina, con i suoi monumenti, il centro storico, le viuzze e invece di ammirare tutto questo si trovano a dover saltellare tra un povero e l’altro per poter fare in santa pace due passi. Certo che il sindaco ha dovuto fare quel che ha fatto. Mica poteva permettersi il rischio che qualcuno potesse pensare che, da sindaco, non abbia provveduto ai bisogni della gente perbene!
Ora, tralasciando per un attimo le ovvie e immancabili proteste dei buonisti per professione, quelli che, per intenderci, vogliono farci credere che poveri, immigrati, emarginati, diversi e/o diversamente abili siano uguali a noi (Sic!), ma davvero possiamo permetterci il lusso di pensare a tutti? Ad un certo punto qualcuno deve scegliere: o la gente normale o i poveri, immigrati, emarginati etc etc etc. E’ lui, il Sindaco, ha scelto: Noi! Viva il sindaco che finalmente, alla faccia del politicamente corretto, ha ripulito le strade della sua città, da coloro che sporcano e che, diciamocelo, non sono nemmeno fashion.
Fossero presentabili, puliti, magari potevano pure stare lì, per le strade, a corredo. Delle opere d’arte naif, e pure mobili. Ad esempio, se un povero non si abbina alla porta di una chiesa magari lo sposti di qualche metro e lo piazzi davanti a una pasticceria, oppure li accalchi uno sopra l’altro come degli equilibristi, e ne formi un albero di Natale vivente. Insomma, un conto è che sei povero, un altro è che sei povero e puzzi e sei pure vestito male. E che diamine! E il decoro dove va a finire?
Senza contare il fatto che questo sindaco non ne ha assolutamente fatto una questione di razzismo: per lui i poveri sono tutti uguali, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, orientamento politico e sessuale. In quel caso sarei stato d’accordo anche io. Metti caso avesse impedito il bighellonare per le vie del centro dei soli poveri un po’ negri o un po’ froci? Eh no! Con lui non si scherza: sei povero? Devi andartene! Devi lasciare spazio a chi produce, a chi compra da chi produce, dobbiamo far girare l’economia, dobbiamo spendere, comprare, produrre, passeggiare con in mano il nostro pasticcino preferito, magari evitando i conati di vomito per la puzza di povero che sovrasta, con quella sfacciataggine tipica dei poveri, quello dei nostri costosissimi profumi.
E poi il provvedimento riguarda solo il periodo natalizio, mica tutto l’anno. Poi tutto torna come prima. Aggiungo anche: ma lo sapete che la lobby dei poveri da circa duemila e diciotto anni non fa altro che farneticare sulla povertà di Gesù e sul fatto che sia nato nella mangiatoia di una stalla, e tutto ciò solo per gli sporchi (ça va sans dire) e biechi interessi della loro casta? Non è vero nulla. Leggete i vangeli apocrifi e vedrete che Gesù non è nato in una stalla, bensì in una locanda a cinque stelle, peraltro ottimamente recensita su Secret Escape, con un sistema di condizionamento alimentato da dieci buoi e dieci asinelli, alternati ogni due ore. Sì, perché Giuseppe, suo padre putativo, non era un semplice falegname, bensì un facoltoso imprenditore di legnami che, per approfittare degli agganci della futura moglie con le Alte Sfere, decise di prenderla in moglie adottando, di conseguenza, Gesù.
Studiate la storia e vedrete che non vi è traccia alcuna, da nessuna parte, di un vero interesse di un qualsiasi Dio verso i poveri. Tutte invenzioni. Per cui siano Lodi al sindaco di Como - o sia Como al sindaco di Lodi se preferite - che ha agito nell’interesse della città, della gente perbene, di noi, insomma, gente che produce e compra e che fa girare… l’economia!