Il Comitato di sorveglianza del POR si è svolto a Reggio Calabria il 17 marzo.
Punto 9 all’ordine del giorno è stata una informativa sulle azioni strategiche che la Regione Calabria intende perseguire con il POR 21-27, che in estrema sintesi sono:
1) Nuovo Sistema Informativo Unitario Regionale per la Programmazione, Attuazione e Monitoraggio degli Interventi Pubblici, importo 15 milioni, tempo di realizzazione 48 mesi a partire dal 2024
2) Implementazione del sistema di monitoraggio e allertamento incendi boschivi, importo 5 milioni, tempo di realizzazione 36 mesi a partire dal 2023;
3) Nodi intermodali del trasporto pubblico locale, importo di 27 milioni, tempo di realizzazione di 60 mesi a partire dal 2024;
4) Operazione Pilota per la creazione di nuove opportunità di lavoro intorno a un attrattore culturale, sociale ed economico dedicato alla cultura dell’accoglienza, importo di 20 milioni, da realizzare in 36 mesi a partire dal 2023;
5) Rafforzamento dei servizi specialistici erogati dai centri per l’impiego, importo di 15 milioni, da realizzare in 18 mesi a partire dal 2024.
Tutte le azioni strategiche proposte possono essere considerate valide, anche se alcune sono dotate di una valida pianificazione ed evidenti possibilità realizzative con trasparenza degli obiettivi, mentre altre sembrano piuttosto fumose.
La questione è un’altra: perché nemmeno un euro al porto di Gioia Tauro?
Si consideri un altro punto di partenza. Analizzando il PNRR salta agli occhi l’imponenza dei finanziamenti verso le infrastrutture dei porti di Genova e Trieste a fronte di nulla nelle infrastrutture del porto di Gioia Tauro. Salvo che è stata finanziata la banchina Ovest. Solo che era stata già finanziata dalla Regione Calabria nel 2018.
Il finanziamento dei porti di Genova e Trieste con più di un miliardo di euro dal PNRR, è una ottima notizia per il Paese perché permetterà ad altri porti italiani di accogliere i giganti del mare.
Ma perché nulla a Gioia? Nella fase di formalizzazione del PNRR era stato più volte segnalato il tema del porto di Gioia Tauro che è stato ed è uno dei primi porti del Mediterraneo per i container. È stato evidenziato che sarebbe stato necessario investire nella banchina Sud: unico lato incompleto del porto. Attualmente i lavori in corso dentro il porto sono quelli nella banchina Ovest, come detto finanziati dalla Regione nel 2018.
Per Gioia Tauro è stata presentata dalla Regione al Ministero nel 2017, la proposta per la realizzazione della banchina Sud. La proposta è stata fatta nell’ambito dell’Area Logistica Integrata di Gioia Tauro, sulla base dei risultati di un grande confronto con le parti sociali. Possono essere immediatamente realizzate le opere nella parte di proprietà dell’Autorità Portuale e possono essere acquisite le aree vincolate, ma ancora non di proprietà. Con questo intervento Gioia Tauro può puntare a 6-7 milioni di contenitori. Si noti che i lavori nella parte già di proprietà dell’Autorità possono essere completati in tre anni, dall’appalto.
Il PNRR ha dimostrato che lo Stato non spende un soldo in opere infrastrutturali strategiche a Gioia Tauro, salvo poi, vedendone importanza e qualità, rifinanziare quanto già finanziato. Probabilmente la banchina Ovest sarà una delle poche opere infrastrutturali (o l’unica) finanziata in Calabria dal PNRR.
La Regione non può aspettare il Governo. Il Presidente Occhiuto, per passare dalle parole ai fatti, ha 3 strade davanti: la prima, farsi restituire i 16.5 milioni della banchina Ovest e metterli subito sulla banchina Sud; la seconda, fare una sesta (nuova) azione strategica del POR mettendo la banchina Sud, l’Autorità di Sistema Portuale nei tempi POR riuscirà ampiamente a progettare e realizzare i lavori; la terza strada, mettere risorse del Fondo Sviluppo e Coesione per la realizzazione della banchina.
La Regione deve fare in proprio, come nel 2018.
Gioia Tauro dopo Dubai e dopo vari convegni attende fatti concreti, basta seguire le indicazioni presenti nel piano trasporti Calabria.