Alieni quanto mai da qualsiasi patriottismo o campanilismo, nonché sradicati dalla Calabria dal lontano 1971, abbiamo avuto un momento di compiacimento verso il nostro paese (Condofuri in provincia di RC) quando nel 2014, sul Domenicale de «Il Sole 24 ore», leggemmo una anticipazione delle Sette brevi lezioni di fisica che Carlo Rovelli (Verona 1956) aveva pubblicato presso l'editore Adelphi di Milano: un milione di copie vendute e tradotto in una quarantina delle più importanti lingue del mondo.
Dunque il grande fisico ed astronomo, cattedra all'Università di Aix-Marseille, raccontava di aver faticato a trovare collocazione negli studi universitari fino a che, durante le sua vacanze giovanili a Condofuri per fare i bagni e per immergersi nella solarità calabra, mentre osservava daa una collina preaspromontana il mare che si inarcava all'orizzonte, ebbe chiara la percezione della curvatura dello spazio e decise di concentrarsi sugli studi di fisica e filosofia della scienza che lo avrebbero portato, nel 2019, ad essere considerato dalla rivista «Foreign Policy» uno dei migliori cento pensatori al mondo (vedasi Wikipedia, sub nomine).
Il Comune di Condofuri, per iniziativa di un sindaco del PD i cui ascendenti erano stati tra i sostenitori più accaniti delle amministrazioni democristiane degli anni 1950-1970 del secolo scorso, ha concesso nel 2015 la cittadinanza onoraria al fisico veronese.
Carlo Rovelli, grazie anche alla grande e universale considerazione che gode in ambito accademico, era stato scelto per inaugurare la Fiera del Libro di Francoforte in cui l'Italia era quest'anno la nazione Ospite d'onore.
Se non ché, invitato al Concertone del Primo Maggio Sindacale di Roma, il fisico ha espresso nel suo intervento dei dubbi che l'invio di armi a sostegno dell'Ucraina nella guerra che la contrappone alla Russia, lungi dall'essere risolutivo per le sorti del conflitto, mentre gli appariva piuttosto finalizzata agli interessi della lobby dei costruttori e mercanti di armi ben rappresentati nel governo di centrodestra.
È stata sufficiente quella manifestazione di dissenso verso l'union sacrée che vede schierati governi e i parlamenti occidentali nonché buona parte degli opinion makers a far recapitare a Carlo Rovelli la seguente lettera:
«Professore carissimo, è con grande pena che mi accingo a scriverle questa lettera. Con grande pena ma senza infingimenti. Il clamore, l’eco, le reazioni che hanno fatto seguito al suo intervento al concerto del 1 maggio mi inducono a pensare, mi danno, anzi, la quasi certezza, che la sua lezione che così fortemente avevo immaginato e voluto per la cerimonia di inaugurazione della Buchmesse con l’Italia Ospite d’Onore diverrebbe l’occasione non per assaporare, guidati dalle sue parole, il fascino della ricerca e per lanciare uno sguardo ai confini della conoscenza, ma, invece, per rivivere polemiche e attacchi. Ciò che più di ogni altra cosa sento il dovere di evitare – e di questo mi prendo tutta, personale la responsabilità – è che un’occasione di festa e anche di giusto orgoglio nazionale, si trasformi in un motivo di imbarazzo per chi quel giorno rappresenterà l’Italia. E non le nascondo la speranza che il nostro paese sia rappresentato al massimo livello istituzionale. Sono portato a pensare che lei per primo avrà immaginato gli scenari che le sue parole avrebbero aperto. Questo non vale, certo, ad attenuare il peso di questa lettera. Lettera che mai avrei voluto scrivere. Spero, almeno, che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia. Con l’augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro e, magari, di incontrarla di persona, le invio, caro professore, il migliore dei saluti.
Ricardo Franco Levi.» (Commissario fiera libro Francoforte del 2024)
Da notare che il mittente della letterina non era un esponente della destra neogovernativa ma un esponente del partito democratico che era stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio durante il Governo Prodi 2 (maggio 2006-maggio 2008) e che ora è presidente dell'Associazione italiana degli editori.
La pubblicazione della lettera ha scatenato prese di posizioni di esponenti politici e culturali che hanno costretto il mittente de cuius a fare, con grande scorno, marcia indietro e a inviare al professor Rovelli una seconda lettera in cui lo invitava « a partecipare alla cerimonia di inaugurazione di Francoforte 2024 per condividere con noi la bellezza della ricerca e il valore della conoscenza»
Quando si dice che il πρόσωπον (viso) greco è come il «prosu» del dialetto calabro-romanzo.
A noi interessa ricordare che Carlo Rovelli è intervenuto con una nobilissima lettera, pubblicata su «il manifesto» del 7 luglio 2017» su una questione vitale per Condofuri, la progettata «riminizzazione» dei due kilometri di spiaggia, che per fortuna poi non si è fatta:
Carissimi amici e concittadini di Condofuri, e caro Sindaco, due anni fa mi avete fatto un regalo immenso, offrendomi la Cittadinanza Onoraria e accogliendomi fra voi con un calore e un affetto che ancora mi scaldano il cuore. Permettetemi di mandarvi oggi il mio parere riguardo alle difficili decisioni che Condofuri sta affrontando riguardo alla sistemazione della sua costa.
Non conosco i dettagli tecnici di una questione così complessa e purtroppo non sono lì con voi per discuterne, ma credo di poter offrire lo stesso qualche considerazione utile, perché ci sono anche aspetti della questione che si vedono forse meglio da lontano che da vicino.
Condofuri, ho continuato a ripeterlo ogni momento passato con voi, è meravigliosa, e dispone di una ricchezza immensa: da lontano, confrontandola con il resto del mondo, è evidente: la natura strepitosa e magica che vi circonda, rimasta miracolosamente intatta fino ad ora. È una ricchezza che sarebbe un errore tragico mettere in pericolo.
Quello mi preme dirvi, forse anche correggendo quello che ho letto al riguardo, è che il motivo primo per il quale Condofuri deve difendere la sua natura, non è il senso di responsabilità rispetto al pianeta o rispetto al resto del mondo. È per Condofuri stessa. La decisione è quanto rovinarsi diventando una delle innumerevoli tristi e povere cittadine balneari, o quanto invece diventare luogo privilegiato di natura e bellezza.
La scelta mi è particolarmente chiara proprio per il luogo dove vivo: in Francia, sul mare, nella cittadina di Cassis, che sta al bordo del Parco Nazionale dei Calanques. A differenza di tante altre località della Costa Azzurra, che hanno distrutto la natura riempiendosi di cemento e stazioni balneari, Cassis ha difeso la sua costa selvaggia e intatta. Sono state scelte difficili, ma oggi è chiaro a tutti che sono state le scelte vincenti: oggi Cassis è la meta più ambita e uno dei luoghi più privilegiati dell’intera costa francese.
Condofuri ha le stesse potenzialità. Non distruggetele, ve lo chiedo con il cuore. Non solo perché fareste male alla Terra, ma sopratutto perché fareste male al futuro tanto economico quanto estetico di Condofuri. Quando sono stato a Condofuri due anni fa sono tornato a vedere quel meraviglioso piccolo bosco di Eucalipti lungo il mare, accanto alla foce dell'Amendolea. Ho camminato lungo la spiaggia verso Condofuri e ho percorso lunghi tratti di costa senza cemento e stabilimenti balneari. Avete un paradiso.
Non fatevi incantare dalle sirene di un facile guadagno vicino o da interessi particolari, guardate alla ricchezza molto più grande che sta nascosta nella vostra natura, non ve ne pentirete certamente, e il futuro sarà fiero delle vostre scelte di oggi. Questo è il mio parere. Con immenso affetto,
Carlo Rovelli, Orgogliosamente cittadino onorario di Condofuri