REGGIO. L'Anm: Il nostro non è un Tribunale Horror

REGGIO. L'Anm: Il nostro non è un Tribunale Horror
Tribunale Una “delegittimazione” degli operatori della Giutizia. Così la Giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati polemizza coi giornali secondo i quali a Reggio vi sarebbe un “Tribunale Horror”. Capofila è (sarebbe) stato  ‘Striscia la notizia’ che ha rilaciato in tv  la denuncia della segretaria della Uilpa Patrizia Foti, sui faldoni ammassati nei corridoi del Centro Direzionale, il famoso Cedir, dov'è "ospitato provvisoriamente" il Tribunale in attesa del completamento, da quasi 30 anni, della costruzione del nuovo palazzo di Giustizia.

La notizia di Striscia è poi passata ad altre testate. “I magistrati in servizio presso il Tribunale di Reggio Calabria - dice l'Associazione Nazionale Magistrati di Reggio - così come il personale dipendente e il Foro, svolgono quotidianamente la propria attività con abnegazione e senso del dovere nonostante le condizioni di disagio logistico in cui si trovano ad operare e le scarsissime risorse finanziarie a disposizione”.

“Desta preoccupazione - prosegue la Giunta distrettuale dell’Anm - la scelta di alcuni organi di informazione di limitarsi allo scoop giornalistico infelicemente, definendo il Tribunale di Reggio Calabria quale ‘Tribunale Horror’, soprattutto in ragione della proposta analogia con noti fatti di cronaca riferibili a reato, giacché in una terra di frontiera ad altissimo tasso di criminalità organizzata chi con coraggio e profondo senso delle istituzioni esercita la funzione giurisdizionale tra mille difficoltà operative non merita, di certo, di essere chiamato ‘vergogna della giustizia italiana’, venendo così ingiustamente delegittimato”.

L’Anm locale invita a considerare che per la collocazione dei fascicoli è stato già individuato un bene immobile confiscato alla criminalità organizzata e sono già stati espletati i lavori di adeguamento strutturale; nell’attesa del collaudo e della consegna dell’immobile, gli uffici giudiziari reggini per la risoluzione transitoria del problema hanno investito anche la Prefettura per reperire speciali container di cui però non si è riusciti a ottenere l’assegnazione; sono già state espletate le procedure di gara per l’acquisto di armadi compatibili destinati agli archivi e una parte dei fascicoli sono già stati dislocati in via di urgenza all’aula bunker del viale Calabria.