Il voto sulla piattaforma Rousseau è manipolabile: a dirlo è il Garante della privacy, che ha irrogato una multa da 50mila euro all’associazione presieduta da Davide Casaleggio. «La piattaforma Rousseau non gode delle proprietà richieste a un sistema di e-voting», sono le parole esatte. Tradotto: la segretezza e sicurezza del voto degli iscritti dei 5 Stelle non sono garantite.
Secondo l’Autorità, non sono state adottate misure che garantiscano «l’adeguata protezione dei dati personali relativi alle votazioni online», lasciando «i risultati delle votazioni esposti ad accessi ed elaborazioni di vario tipo (che vanno dalla semplice consultazione a possibili alterazioni o soppressioni, all’estrazione di copie anche offline) in un’ampia finestra temporale, che si estende dall’istante di apertura delle urne fino alla successiva c.d. certificazione dei risultati, senza che sia tenuta traccia delle operazioni compiute».
Dopo una precedente istruttoria, Rousseau aveva adottato alcuni accorgimenti tecnici, ma «sono state evidenziate persistenti criticità», scrive l’Authority.
Il tutto è accaduto nella stessa giornata in cui Davide Casaleggio ha dovuto recarsi in procura, per sporgere denuncia contro ignoti per un caso di presunti profili “clone” tra gli iscritti alla piattaforma. A far scattare l’allarme la segnalazione di una donna, che sostiene di essersi ritrovata iscritta sulla piattaforma a sua insaputa.