CALABRIA. Una regione di vecchi. Meno calabresi e meno stranieri. I dati del crollo

CALABRIA. Una regione di vecchi. Meno calabresi e meno stranieri. I dati del crollo

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Nel 2018 gli stranieri residenti in Calabria aumentano di 4.584 unità rispetto all’anno precedente, per un’incidenza sulla popolazione regionale in leggera crescita al 5,8%. L’incremento dell’incidenza dei cittadini stranieri è dipeso soprattutto dalla diminuzione della popolazione autoctona, che tra il 2017 e il 2018 registra un calo di oltre 14mila residenti, una perdita pari alla scomparsa di un gruppo di comuni come Caraffa di Catanzaro, Settingiano, San Floro, Marcellinara, Cortale e Maida (degli 80 comuni della provincia di Catanzaro, infatti, solo Lamezia Terme e il comune capoluogo hanno un numero di residenti superiore a 70mila, tutti gli altri comuni contano meno di 10mila abitanti).

  Il forte decremento della popolazione autoctona è imputabile ai bassi livelli di fecondità e alla ripresa dei flussi emigratori. Stando ai dati Istat, infatti, al 31 dicembre 2018 per i cittadini italiani si registra sia un saldo naturale, sia un saldo migratorio negativo (rispettivamente: meno 5mila e meno 10mila).

Tutti questi dati si deducono e sono garantiti dal Rapporto immigrazione 2019 del Centro Idos.

Oltre un forte decremento demografico, gli italiani residenti in Calabria stanno vivendo contemporaneamente un processo di invecchiamento che appare in una fase molto avanzata: l’indice di vecchiaia, che misura il numero di popolazione con più di 65 anni ogni 100 under 15, è pari a 182,8. Lo stesso indicatore calcolato per la popolazione complessiva è pari a 163,3. Quindi la popolazione straniera sta consentendo di rallentare, sia pure in minima parte, l’invecchiamento demografico della Calabria. Tuttavia, c’è da dire che secondo le previsioni dell’Istat (prendendo in considerazione lo scenario centrale, perché fornisce un set di stime puntuali ritenute “verosimili” in quanto costruite in base alle recenti tendenze demografiche) in Calabria nel 2030 l’indice di vecchiaia sarà pari a 221,7.

Il calo demografico degli italiani si riflette non solo sulla dimensione crescente della popolazione anziana, ma determina effetti anche nell’ambito scolastico, dal momento che una popolazione che fa sempre meno figli innesca dinamiche che, protratte nel tempo, interrompono il ciclo del ricambio generazionale. Secondo i dati Miur relativi l’a.s. 2017/2018, per il secondo anno scolastico consecutivo la Calabria registra un decremento degli alunni complessivamente iscritti pari a 5.717 unità (per l’a.s. 2016/2017 era stato pari a -7.804), mentre per il contingente straniero si registra una diminuzione di 86 unità (nell’a.s. 2016/2017 era stato maggiore, pari a -122).

Dai dati appare evidente che anche guardando a un contesto giovane e dinamico quale quello della scuola, la Calabria si presenta in affanno, in quanto sia gli studenti autoctoni che quelli stranieri diminuiscono. Nell’a.s. 2017/2018, gli studenti stranieri rappresentano il 4,3% degli iscritti. La distribuzione per grado scolastico vede 2.160 alunni stranieri nella scuola dell’infanzia (di cui più della metà nati in Italia, 1.341), 3.827 nella primaria (di cui 1.804 nati in Italia), 2.550 nella secondaria di I grado (di cui 622 nati in Italia), e 3.835 nella secondaria di II grado (di cui 354 nati in Italia).