Ad oggi sono 47 gli allevatori che sono stati selezionati e che presto saranno formati ed informati sulle attività e le funzioni da svolgere. Anche quest’anno i “Pastori Custodi” svolgeranno un ruolo fondamentale per la previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi, affiancando le squadre antincendio e gli Enti preposti. Accanto a queste attività importanti saranno svolte altre azioni rilevanti quali la custodia, salvaguardia e tutela della biodiversità, nonché delle tradizioni e della cultura agro silvo pastorale silana.
Al centro del progetto la valorizzazione della professione del Pastore, mestiere antichissimo da tramandare, un vero e proprio custode del parco, che, grazie alla sua presenza quotidiana e capillare svolge sul territorio una vera e propria attività di sentinella ambientale, territoriale e sociale di straordinario valore. Un Protocollo nato tre anni fa, grazie al quale è stato anche possibile mappare dei ruderi e dei “tratturi” legati alla tradizione della Transumanza. Una rete in grado di valorizzare un’antica professione, mettendo a sistema una “rete di pastori e agricoltori”, come attori principali del territorio, elemento peculiare e caratteristico della comunità e dei territori del Parco. L’agricoltura e l’allevamento costituiscono il legame inscindibile tra la tradizione rurale e l’uomo, che diventa custode del paesaggio e produttore dei più noti e prestigiosi prodotti della tradizione. "Anche quest'anno, i nostri boschi avranno i loro custodi, delle vere e proprie sentinelle che sorveglieranno il nostro altopiano attuando un'opera di prevenzione e tutela ambientale. La figura del “pastore custode” è in possesso di una profonda conoscenza del territorio, in grado di custodire e salvaguardare il patrimonio ambientale in cui opera”, dice il Presidente Curcio.
Nel pomeriggio un ulteriore incontro ha segnato l’impegno costante dell’Ente per la tutela e la protezione del patrimonio naturalistico dell’altopiano. Sul fronte incendi c’è poi il coordinamento delle associazioni del territorio coinvolte nel servizio AIB 2023, per la prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Sono tante le associazioni impegnate nella tutela dei boschi, inserite all’interno del Piano di Previsione e Prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi ed ognuna dovrà “custodire” e presidiare una zona del Parco la suddivisione delle diverse zone. L’Ente Parco diventa così attore attivo e protagonista, vigila con attenzione su un patrimonio di inestimabile bellezza, custodito da coloro che lo popolano e lo vivono giornalmente. Mai scordarsi di quello che solo pochissimi anni fa ha passato la Calabria arsa dalle fiamme da nord a sud e che sembra ora riproporsi in tutta la sua drammaticità.