Azione armata per l'evasione di DOMENICO CUTRI' erastolano in odor di Nrangheta

Azione armata per l'evasione di DOMENICO CUTRI' erastolano in odor di Nrangheta

domenico cutri     NOSTRO SERVIZIO - Come in un film mozzafiato. Il commando armato fino ai denti poco dopo le 15 di oggi lunedì ha assaltato un furgone della polizia penitenziaria a Gallarate (Varese), in via Milano, vicino al Tribunale. Obiettivo, liberare Domenico Cutrì, origini calabresei, un ergastolo sulle spalle.

Cutrì è a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria con una scorta di quattro agenti, e viene tradotto dal carcere di Busto Arsizio a Gallarate. All'arrivo in Tribunale la scorta viene affrontata da due banditi che avrebbero preso in opstaggio un cittadino, spruzzano gas urticante contro le guardie e intimano agli uomini della scorta di deporre le armi. Ma la commando qualcosa va storto e segue una sparatoria. E’ ferito un uomo della scorta ma anche uno degli uomini del commando che se lo trascina dietro assieme a Cutrì liberato.

Un po’ dopo davanti a un ospedale della zona frena bruscamente una macchina. Qualcuno mette fuori un ferito graqvissimo poi l’auto riparte velocissima. Il commando ha affidato alle cure dei medici il fratello di Cutrì che muore quasi subito.

Domenico Cutrì, l’ergastolano evaso è residente a Legnano ma dovrebbe essere originario dell’Aspromonte tirrenico dove il cognome è diffusissimo. Gli investigatori lo ritengono – scrivono le agenzie - un boss della 'ndrangheta. La condanna all’ergastolo gliel’ha inflitta la Corte d'Assise d'Appello di Torino nel dicembre 2012 considerandolo mandante dell'omicidio di Lukasz Kobrzeniecki, 22enne magazziniere polacco ucciso a Trecate (Novara) la notte tra il 15 e il 16 giugno 2006. Sarebbe stata la gelosia a spingere Cutrì ad architettare il delitto: la 'colpa' del giovane polacco infatti sarebbe stata quella di aver riservato qualche apprezzamento di troppo alla donna del boss. Con Cutrì, i giudici condannarono anche il gestore di un bar di Trecate a tre anni di reclusione per favoreggiamento. L'esecutore materiale dell'agguato invece, Manuel Martelli, 32enne di Trecate, processato con rito abbreviato (che gli garantì lo sconto di un terzo della pena) è stato condannato a 16 anni e 4 mesi.