Nel 2013, un’edizione completa dell’Ange è stata inoltre commissionata alla Mantica da Opera Rara, una delle più importanti case discografiche londinesi del settore, che inciderà anche la prima mondiale dell’opera. La storia dell’Ange, le sue vicende, il suo ritrovamento e la sua ricostruzione costituiscono un viaggio avventuroso e affascinante a cui la studiosa calabrese ha dedicato una parte importante dei suoi studi.
Al telefono da Londra dopo che la notizia ha fatto il giro d’Europa (in Italia l’ha riproposta Repubblica) la studiosa reggina spiega: “Donizetti compose L’Ange per il Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839. Le prove, come da contratto – aggiunge la Mantica – iniziarono nel febbraio del 1840, ma il teatro chiuse nel maggio dello stesso anno, prima che l’Ange venisse rappresentata. Donizetti decise di riutilizzare alcune di quelle pagine per la Favorite, grand opéra andato in scena il 2 dicembre 1840”.
“Insomma – dice Candida – non esisteva nulla che avesse fissato il testo dell’opera come originariamente concepito. La musica dell’Ange de Nisida si poteva leggere, dunque, solo sulle pagine autografe di Donizetti, alcune delle quali furono inserite fisicamente nella partitura della Favorite, peraltro modificate pesantemente dal Maestro. Quest’ultima al momento è consultabile solo in microfilm – in bianco e nero – alla New York Public Library. Le pagine dell’Ange non confluite lì, più della metà dell’opera, sono invece a Parigi, alla Bibliothèque Nationale de France, in diciotto cartelle differenti che non seguono alcun ordine preciso”.
Gli esperti erano arrivati alla conclusione che fosse impossibile ricostruire l’opera così frantumata, rielaborata e corretta da Donizetti per utilizzarla facendola in parte confluire nella Favorite.
Candida nel 2008, da poco laureatasi in Musicologia a Cremona (Università di Pavia), dopo il liceo Campanella di Reggio frequentato contemporaneamente al Conservatorio Cilea (e dopo che la passione per la musica le aveva fatto interrompere gli studi di giurisprudenza) viene selezionata per un dottorato di ricerca presso la University of Southampton dove, con la supervisione del professore Francesco Izzo, si concentra sulla ricostruzione della partitura autografa dell’Ange de Nisida. Ripristina l’ordine delle pagine dell’opera grazie ad una bozza di lavoro del libretto (di mano di uno dei due librettisti, Gustave Vaëz), conservata a Parigi.
“Nel 2013, alla fine del dottorato – racconta - avevo ricostruito l’ordine di tutte le pagine dell’Ange de Nisida, decifrato, trascritto e edito tutte le parti non confluite nella Favorite (quelle, cioè, conservate a Parigi). Ora finalmente, e sono felice, abbiamo la certezza che l’opera sia completa e pressoché interamente ricostruita. Questa importante impresa editoriale è stata resa possibile da Arts and Humanities Research Council, che ha finanziato il mio dottorato di ricerca, e da Opera Rara, che ha investito nel mio progetto consentendomi di realizzarlo”.
Si ferma un attimo la studiosa, come a riprendere respiro, e avverte: “Credo che l’opera nasconda alcune delle pagine più interessanti della tarda produzione di Donizetti. L’edizione promossa da Opera Rara, la prima londinese e la sua incisione discografica dimostreranno finalmente come L’Ange de Nisida sia un’opera completa (e diversa dalla Favorite), da collocarsi tra i lavori teatrali compiuti di Donizetti. E, come tale, in attesa di essere valorizzata. La prima londinese sarà in forma concerto (senza, cioè, apparato scenico). Sarei felice se la prima in forma scenica dell’opera potesse avere luogo Italia, magari nella città natale di Donizetti o, perché no, a Milano”. Pensa alla Scala Candida, ma il nome non lo dice. Aggiunge: “Sebbene l’opera possa dirsi completa nel suo insieme, mancano alcuni recitativi (non più di qualche pagina), evidentemente andati persi durante il processo di smembramento della partitura autografa dell’Ange de Nisida. Quattro dei quattordici numeri che costituiscono l’opera sono completi nella loro struttura generale, ma non interamente orchestrati. Per l’edizione promossa da Opera Rara, tutte queste sezioni sono state completate e/o orchestrate dal compositore Martin Fitzpatrick, che di recente ha portato a termine un lavoro analogo – per la stessa casa discografica – per Le duc d’Albe di Donizetti”.