ALIUNDE, c'è una musica nuova

ALIUNDE, c'è una musica nuova
aliunde  C’era una musica nuova nell’aria della sera, giù all’Arena dello Stretto, alla serata organizzata da Tabula Rasa che vedeva nella prima parte gli Aliunde, cioè Valentina Balistreri, cantante, e Claudio Altimari, compositore e musicista. Si è trattato di un assaggio del loro disco Bonu e malu tempu: solo cinque brani che hanno lasciato tutti i presenti con il desiderio di ascoltare ancora e altro di questa produzione.

Un disco che sa di nuovo e di antico, che attinge a sonorità calabresi nella chitarra battente di Francesco Loccisano, nelle zampogne (sì, ma sintetiche) per esempio, ma che rivolge lo sguardo lontano, fuori dalle etichette che limitano e riducono i generi musicali a un ambito definito. È un respiro che parte dal sud con la voce di Valentina Balistreri, che dopo le esperienze con la musica popolare con altri toni e altro tipo di sonorità, in questo disco osa e ritrova la sua voce più calda e ricca di sfumature emotive, e nella la sua interpretazione dà vita ai testi in dialetto reggino scritti dal poeta Alessandro Quattrone. Nuove canzoni in dialetto reggino. Un’operazione questa davvero singolare e rischiosa. Ma questi sono calabresi che guardano lontano, e  “se vuoi essere internazionale scrivi del tuo villaggio” (L. Tolstoj). Così Alessandro Quattrone mi diceva nella breve chiacchierata avuta: “Sono canzoni scritte direttamente in dialetto reggino, ascoltato fin da bambino in casa”. Infatti,  si è avvalso della consulenza tecnica della scorta casalinga, attingendo alle conoscenze della madre, zii e parenti anziani; rifuggendo una certa comicità facile, ma valorizzando frasi della saggezza popolare e stilemi inseriti nel contesto di un sentire più ampio, affiancando a tutto questo una cura certosina all’aspetto fonico, all’incastro tra musica e testo.

Musica d’autore quella di Claudio Altimari, senza confini. Ispirata da allusioni vaghe al Battiato di Stranizza d’amuri, o a qualche altro cantautore italiano, in realtà è espressione di un’importante percorso musicale che lo ha visto accanto al grande Beppe Vessicchio e che oggi, dopo qualche altra esperienza analoga, lo vede lanciato su una strada nuova e originale.

Quasi tutti gli artisti che intervengono in questo disco, persino per la grafica del cd, sono calabresi sparsi per l’Italia e grazie ai potenti mezzi tecnologici, riuniti per la produzione di quest’opera che aspira ad andare lontano, come merita.