LAMEZIA. Vacantiandu: commuove la commedia “L'invisibile che c'è”

LAMEZIA. Vacantiandu: commuove la commedia “L'invisibile che c'è”
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Ha toccato il cuore e la mente del pubblico del Teatro Grandinetti la commedia “L'invisibile che c'è” di Antonio Grosso, messa in scena dalla compagnia “Il Volo delle comete” di Amantea, nell'ambito della regionale “Vacantiandu”, diretta da Nicola Morelli, Diego Ruiz e Walter Vasta. Uno spettacolo commovente, drammatico, pieno di patos, che racconta la storia di un padre che ha perso il suo unico figlio. Una storia struggente, narrata con estrema sensibilità e infinita delicatezza dai bravissimi attori, che hanno raccontato quanto di più atroce possa vivere un uomo: la perdita di un figlio. 

La scena di articola  tra le mura di in una vecchia stazione ferroviaria, che però è anche la casa di Luigi (interpretato da Enzo Alfano), il protagonista della storia, che dopo la morte del figlio resta in attesa di qualcosa. Sdraiato sulla panchina, in penombra, Luigi rimane nella sua silenziosa disperazione e pensa al figlio Giuseppe che ormai non c'è più. A squarciare il suo silenzio sono il vicino di casa Alfonso (interpretato da Tonino Sesti) insieme al figlio Marco (interpretato da Giuseppe Miraglia), che cercano di prendersi cura di lui provvedendo sia alle esigenze pratiche che, soprattutto, cercando di consolarlo. La pièce inizia a prendere un ritmo più animato quando sulla scena arriva il “fantasma” del figlio morto in un incidente stradale con la moto, interpretato dal bravissimo e promettente Salvatore Alfano: il padre sente la voce del figlio ma non riesce a vederlo. Così i due iniziano a raccontarsi vicende della vita ormai passata, rivivono attimi di intimità, spensieratezza, ma anche nostalgia e incomprensioni. Ad incrociare la loro vita anche la storia d'amore del ragazzo con la giovane fidanzata Sara (interpretata da Antonietta Sesti), che al padre fa rivivere momenti di gioia trascorsi insieme al figlio. 
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Amore, l’amicizia, le gioie della vita, i dolori degli addii: tutti sentimenti che quotidianamente si incrociano percorrendo i binari della vita. Alla fine, però, il cuore del padre non regge al dolore, per questo il figlio lo prende per mano e insieme oltrepassano un passaggio a livello, presente sulla scena fin dall'inizio della pièce, nell'ultimo loro viaggio insieme. Un'opera molto apprezzata dal pubblico lametino, che ha tributato lunghi applausi ai bravisssimi e affiatatissimi attori.
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