MOTTA S. GIOVANNI (RC). Interventi ANAS per la SS 106

MOTTA S. GIOVANNI (RC). Interventi ANAS per la SS 106
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Le risorse finanziarie destinate alla messa in sicurezza della SS 106 ammontavano come ben noto a circa 24 Mln di euro suddivisi in due stralci con tipologia di lavori diverse. Ebbene, la messa in sicurezza della SS106, si legge chiaramente dagli interventi realizzati ed in corso di realizzazione, è stata pensata esclusivamente per la sicurezza dell’automobilista dissociata totalmente dal territorio e dai bisogni di sicurezza per la mobilità pedonale dei centri urbani.
Il territorio lazzarese si sviluppa longitudinalmente per circa 6 km e per alcuni tratti con edificato sia a monte che a valle della SS106, pertanto è d’obbligo pensare che la mobilità pedonale riveste una rilevante importanza nella quotidianità dei cittadini. Avremmo pertanto apprezzato un monitoraggio dei flussi pedonali relativi agli attraversamenti a raso più sensibili
della SS106, individuando funzionali opere di sottopasso che possano eliminare le pericolosità con cui i cittadini devono forzatamente convivere. Non entrando in merito alle tanto necessarie quanto imprescindibili nuove opere, ci vogliamo soffermare per denunciare la scarsa, anzi inesistente, attenzione dimostrata verso il mantenimento ovvero verso la riqualificazione delle opere esistenti.
La contrada Fornace-S.Antonio, zona edificata a confine con il comune di Reggio Calabria, risulta attraversata dalla SS106 tra le progressive km 16+300 circa e km 16+900 circa.

In essa si possono riscontrare le gravi criticità sopra richiamate accompagnate ahinoi dalla presenza di due opere di sottoattraversamento della SS106, al km 16+650 e al km 16+780, che allo stato attuale non possono essere utilizzate nella loro funzione di sottopasso pedonale assolta fino ad alcuni anni addietro. La testimonianza di persone adulte del luogo conferma l’utilizzazione delle due opere di sottoattravesamento nelle funzioni di sottopasso pedonale. Irrispettosi successivi interventi per la realizzazione di condotte idriche, fognarie e gas hanno totalmente ignorato le funzioni originarie dell’opera d’arte procurandone la non fruibilità per il pedone. A tanto si aggiunge la completa assenza di interventi di scolmatura e pulizia del sedime. Essendo le citate opere di sottoattraversamento di competenza ANAS si chiede di attivare le iniziative necessarie al ripristino delle originarie funzioni, restituendo alle stesse la funzione di sottopasso pedonale. E’ veramente inaudito che la disattenzione degli enti metta in pericolo la sicurezza dei cittadini, esasperando le criticità derivate dalla mancanza delle fondamentali opere infrastrutturali per la mobilità urbana.

Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
e responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”