ERGA OMNES. Lettera aperta della società civile ad Oliverio: "ecco cosa serve per cambiare la Calabria"

ERGA OMNES. Lettera aperta della società civile ad Oliverio: "ecco cosa serve per cambiare la Calabria"

 

Una lettera da esponenti del mondo della Chiesa, dell'Università, del sindacato, del volontariato, della cooperazione e delle professioni inviata ad Oliverio dopo l'operazione Erga Omnes.


I firmatari sono: Don Pino Demasi parroco Polistena, Mario Nasone Centro Comunitario Agape Reggio Calabria, Don Ennio Stamile Cetraro - Cosenza sacerdote Don Mimmo Battaglia Presidente FICT e Centro Calabrese di Solidarietà, Luciano Squillaci operatore sociale Reggio Calabria, Cgil Calabria, ACLI Calabria, Uil Provincia di Reggio Calabria , Consorzio Goel Locride, Fra Stefano Caria Polistena, prof. Antonino Spadaro Università Mediterranea, Giovanni Pensabene operatore sociale Reggio Calabria, Prof. Francesco Calabrò Università Mediterranea, Lucia Della Spina Docente Università Mediterranea, Giovanni Serra cooperatore sociale Cosenza, Lorenzio Sibio Lega regionale cooperative sociali, Giovanni Fontana Cooperazione sociale Palizzi, Ignazio Giuseppe Bognoni Reggio Calabria operatore settore farmaceutico, Orsola Foti responsabile regionale Mo.VI, Giuseppe Marino Avvocato Reggio Calabria, Nucara, Francesco Avvocato Reggio Calabria, Giuseppe Carrozza Dirigente Cooperazione sociale, Antonio Cogliandro Reggio Calabria, Gianni Fontana Operatore comunità Palizzi, Prof. Enzo Tromba Reggio Calabria, Salvatore Silivestro Funzionario INPS, Elio Cotronei operatore pastorale Reggio Calabria, Gianni Trudu psicologo Melito P. Salvo.

"Il ciclone giudiziario che si è abbattuto sulla giunta regionale rischia di aggravare ulteriormente la situazione già drammatica della nostra Regione che di fatto è priva di un governo regionale nel pieno delle sue funzioni da quasi due anni. Una Regione con 150 mila disoccupati, con una famiglia su quattro in condizione di povertà, con un sistema sanitario e di Welfare fortemente carente, non si può permettere una nuova crisi e nuove elezioni, ma nemmeno di continuare a "galleggiare" senza una concreta azione di governo. Pensiamo soltanto alle scadenze legate alla programmazione comunitaria 2014-2020, una delle ultime opportunità per fare ripartire un processo di sviluppo locale.
Purtroppo oggi si paga la scelta di assegnare posti chiave nella Giunta a persone indagate a vario titolo, giudicata da più parti quantomeno inopportuna, tanto più in un momento in cui si chiede alla politica la massima trasparenza e intransigenza etica.
Ora però è il momento di scelte coraggiose. Se non si vuole affossare definitivamente la Calabria occorre:
1) Nel rispetto, dei tempi e delle decisioni della Magistratura, uno scatto di dignità e di responsabilità da parte del Presidente Oliverio e della sua maggioranza che può passare realisticamente soltanto dalla nomina in tempi brevi di una nuova Giunta di alto profilo morale e tecnico e di assessori scelti anche tra personalità della società civile con competenze specifiche, superando interessi di parte ed equilibrismi partitici.
2) Un forte ridimensionamento dei costi della politica regionale, dai compensi dei consiglieri regionali, alle spese di funzionamento dei gruppi consiliari, una riduzione ed una razionalizzazione delle società in house .
3) La creazione di idonei organi di controllo sugli atti regionali (in particolare la Consulta statutaria), apportando le necessarie modifiche di Statuto e legislative, a costi ridotti e, ove possibile, anche con incarichi a titolo gratuito
4) Un protocollo anti-corruzione e trasparenza nel settore sanitario in tutte le ASP e le Aziende Ospedaliere.
Quello che alla Calabria oggi serve più che mai è un vero servizio al bene comune, un investimento forte sulle questioni cruciali per il benessere della comunità regionale – il lavoro, la scuola, la sanità – e, più in generale, una riduzione delle disuguaglianze che indeboliscono la democrazia e aprono la porta a mafie e corruzione. Su questa base si potrà chiedere la disponibilità a collaborare alle forze sane della Calabria, dove ci fossero le condizioni. E' forse questa l'ultima chiamata per dimostrare veri propositi di cambiamento e di servizio e non logiche di potere".