«L’articolo 27 della nostra Costituzione – spiega il senatore Nico D'Ascola - fissa il principio di rieducazione. La pena deve tendere alla rieducazione». Un principio che ben si coniuga con il gesto simbolico che è stato parte integrante dell'incontro. Sono stati, infatti, consegnati i fischietti a tre ragazzi della Comunità ministeriale di Reggio Calabria che, nelle more del protocollo operativo "Le Regole del Gioco" con il Garante dei detenuti reggino, inizieranno la loro attività da direttore di gara nei campionati giovanili del Csi. «Ci sta un’attenuazione del valore della rieducazione», ha stigmatizzato D'Ascola, plaudendo all'iniziativa. Questa però non è l'unica battaglia da condividere con le Istituzioni: in ballo c'è il diritto di tantissimi bambini a cui viene negata l'opportunità di disputare i campionati degli enti di promozione sociale nel nome di strumentali logiche di appartenenza. Su questo punto, il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D'Ascola, ha dato appuntamento ai vertici regionali e nazionale del Csi ad un'audizione ad hoc per approfondire il tema. «Nella storia del Csi – ha concluso Giorgio Porro, presidente regionale dell'ente – è ridondate la ricerca di dialogo con le Istituzioni. Vogliamo giocarci una partita importante: quella dell'inclusione sociale attraverso lo Sport».
REGGIO. Il Csi con il senatore D'Ascola: "applicare il volontariato come pena alternativa alla squalifica anche in serie A"
«L’articolo 27 della nostra Costituzione – spiega il senatore Nico D'Ascola - fissa il principio di rieducazione. La pena deve tendere alla rieducazione». Un principio che ben si coniuga con il gesto simbolico che è stato parte integrante dell'incontro. Sono stati, infatti, consegnati i fischietti a tre ragazzi della Comunità ministeriale di Reggio Calabria che, nelle more del protocollo operativo "Le Regole del Gioco" con il Garante dei detenuti reggino, inizieranno la loro attività da direttore di gara nei campionati giovanili del Csi. «Ci sta un’attenuazione del valore della rieducazione», ha stigmatizzato D'Ascola, plaudendo all'iniziativa. Questa però non è l'unica battaglia da condividere con le Istituzioni: in ballo c'è il diritto di tantissimi bambini a cui viene negata l'opportunità di disputare i campionati degli enti di promozione sociale nel nome di strumentali logiche di appartenenza. Su questo punto, il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D'Ascola, ha dato appuntamento ai vertici regionali e nazionale del Csi ad un'audizione ad hoc per approfondire il tema. «Nella storia del Csi – ha concluso Giorgio Porro, presidente regionale dell'ente – è ridondate la ricerca di dialogo con le Istituzioni. Vogliamo giocarci una partita importante: quella dell'inclusione sociale attraverso lo Sport».