COSENZA. Il Pd contro il sindaco Occhiuto: gesti megalomani e assenza di strategia sul cento storico

COSENZA. Il Pd contro il sindaco Occhiuto: gesti megalomani e assenza di strategia sul cento storico
“Se il Sindaco di Cosenza non ci avesse già abituato a certa megalomania sarebbe davvero incredibile. La lettera che Mario Occhiuto ha indirizzato al Ministro Dario Franceschini, sostanzialmente, chiede ad un Ministro della Repubblica una deroga alle leggi della Repubblica! Come se un Ministro potesse essere al di sopra della legge. La tutela dei beni storici, architettonici e ambientali, lo ricordiamo, è infatti regolata dalla legge, così come la gestione delle emergenze e la difesa dell’incolumità dei cittadini”. Lo si legge in un documento firmato dai circoli e dal gruppo consiliare del Pd del Comune.

“Un sindaco che ha ormai compiuto il suo sesto anno di amministrazione - è scritto - dovrebbe saperlo e, soprattutto, dovrebbe avere chiare le sue responsabilità rispetto a ciò che nel Centro Storico non è stato fatto e che è la causa diretta dell’aggravamento strutturale degli ultimi anni. I crolli sono anche il frutto della rinuncia alla manutenzione ordinaria e straordinaria, del disinteresse e dell’abbandono di ogni idea e prospettiva strategica da parte dell’amministrazione comunale. È nota a tutti la perdita dei finanziamenti destinati specificamente ai centri storici dove Cosenza è stata superata da città con emergenze molto meno evidenti.

Anche da un punto di vista sociale - continua il Pd - il centro storico ha finito per subire un processo di ulteriore marginalizzazione con l’occupazione abusiva di abitazioni fatiscenti da parte di persone di etnia ROM e straniera di cui il Comune non ha neanche provveduto a svolgere un minimo di censimento. Se oggi dovesse accadere un qualche evento disastroso il Comune non sarebbe in grado neppure di dire chi ci abita in quella realtà. La lettera al Ministro, dunque, potrebbe essere liquidata come l’ennesima trovata propagandistica del nostro se non contenesse affermazioni assai gravi da un punto di vista amministrativo, istituzionale e politico.

Il problema non sono le demolizioni: se necessarie vanno fatte e ci sono le leggi che le regolano così come le leggi di tutela dicono con chiarezza ciò che si può e non si può abbattere. Ma anche le demolizioni - si evidenzia - devono essere funzionali ad un progetto di recupero, di messa in sicurezza e di sviluppo. Altrimenti diventano un elemento di ulteriore depauperamento del Centro storico”.