2013, l'anno nero dei femminicidi: 10 in Calabria. In 23 hanno ucciso la madre

2013, l'anno nero dei femminicidi: 10 in Calabria. In 23 hanno ucciso la madre

Roma e' stata la città con più femminicidi nel 2013. In quello che e' stato l'anno 'nero' per il fenomeno in Italia, su 179 casi di donne uccise, 11 sono stati registrati nella Capitale. Un macabro primato che accomuna la città con la regione: il Lazio è capolista - insieme alla Campania - con 20 casi. Sono dati contenuti nel secondo rapporto Eures sul femminicidio in Italia, secondo cui l'anno passato e' stato l'anno piu' cruento degli ultimi sette, con un aumento del 14% rispetto al 2012. Non solo, ma e' stato anche l'anno che ha presentato la piu' elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, 179 su 502, pari al 35,7% delle vittime totali (nel 1990 la percentuale raggiungeva appena l'11,1%.

Un fenomeno distribuito equamente in tutto il nostro Paese: nella classifica delle regioni, a Lazio e Campania seguono Lombardia (19), Puglia (15), Toscana (13), Calabria e Sicilia (entrambe con 10 vittime). La graduatoria provinciale vede la Capitale seguita da Torino (9 casi) e Bari (8). Poi 6 vittime a Latina, Milano, Palermo e Perugia. Quasi il 70% dei femminicidi avvenuti lo scorso anno si e' consumato in famiglia, il 92,4% per mano di un uomo. Il 66,4% delle vittime di femminicidio familiare ha trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell'ex partner (81 vittime su 122). Anche per effetto della crisi, si lo studio Eures ha rilevato un forte aumento dei matricidi: sono 23 le madri uccise nell'ultimo anno, pari al 18,9% dei femminicidi familiari, a fronte del 15,2% rilevato nel 2012 e del 12,7% censito nel 2000-2013. Questi delitti sono stati spesso compiuti per 'ragioni di denaro' o per una 'esasperazione dei rapporti derivanti da convivenze imposte dalla necessità'.