E' quanto afferma Nino Costantino, segretario generale Filt-CGIL Calabria, che aggiunge: "Ci siamo battuti e ci battiamo, come in occasione dello sciopero nazionale dei porti dello scorso 6 marzo, contro la distruzione delle regole e della legalità nel lavoro portuale e contro la parcellizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalità e dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici.
Nello specifico, noi pensiamo che per sviluppare seriamente i sistemi portuali e' necessario rafforzare concretamente la logistica e che si punti a creare sufficienti condizioni infrastrutturali, oltre a garantire la capacità industriali dei retro porti. Cosa che, nel caso di Gioia Tauro e degli altri porti calabresi, non ci pare sia presente nelle indiscrezioni relative al Piano di Delrio ed alla volonta' del governo nazionale.
Il secondo interrogativo e' relativo al fatto che i porti di Reggio e Vibo non fanno parte dell'attuale Autorita' portuale: con la riforma Delrio cosa succedera'? E soprattutto quali funzioni e ruolo potranno avere? Oltre a ciò, l'aspetto che ci preoccupa e' anche la concentrazione dei poteri decisionali nelle mani del Governo che depotenzia, nella scelte di governance dei porti, le autonomie locali e il ruolo delle Regioni che, così, vedrebbero molto ridimensionato il loro ruolo di attori fondamentali dello sviluppo territoriale".
"E' una scelta, se confermata, che di fatto mortifica la capacità delle Regioni a determinare le scelte piu' importanti sullo sviluppo produttivo e, come nel caso di Gioia Tauro, a definire soluzioni commissariali dettate dall'alto prive di alcuna natura manageriale e di competenza.I porti della Calabria, a cominciare da quello di Gioia Tauro, hanno bisogno di investimenti pubblici importanti, a cominciare da un moderno sistema infrastrutturale e da decisioni coraggiose, come la ZES, che fino adesso questo Governo ha negato. Riteniamo, invece, sensato l'accorpamento del porto di Messina, anche se può risultare improduttivo e poco utile al sistema portuale dello Stretto e della Calabria non aver inserito gli altri porti della Sicilia Orientale. Per tutto ciò, continuiamo a pensare che l'orientamento del Governo sul riordino della portuali' sia confuso e non rispondente ai bisogni dei porti calabresi, a cominciare da quello di Gioia Tauro".