CAL Wanda Ferro (Fi). Oliverio cerca di salvarsi dal commissariamento di Renzi

CAL Wanda Ferro (Fi). Oliverio cerca di salvarsi dal commissariamento di Renzi
“Se è vero, come riportato da alcuni organi di stampa, che la giunta regionale ha approvato un disegno di legge che assegna al vicepresidente i poteri di procedere alle prossime nomine nel periodo di interdizione del presidente Oliverio, le Aziende sanitarie della Calabria non saranno amministrate in tempi brevi. Non credo, infatti, che il presidente Oliverio, pur allontanandosi dalla giunta al momento delle nomine dei commissari, firmerebbe i decreti di nomina in pendenza della notifica del provvedimento di interdizione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. Sarebbe anche un controsenso immaginare il potere di nomina allo stesso vicepresidente che ha approvato un disegno di legge che prevede l’assegnazione di tali poteri: a cosa servirebbe il disegno di legge?.

Non mi sento inorgoglita del fatto che la Giunta, approvando un disegno di legge ad hoc, mi ha dato ragione quando affermavo che la Regione Calabria non aveva individuato gli organi che in via sostitutiva possono procedere al  conferimento delle nomine nel periodo di interdizione di Oliverio, piuttosto sono preoccupata, come tanti calabresi, che la nostra regione  sia arrivata al capolinea e che  brancola nel buio senza un progetto chiaro capace di risollevarla dalla mediocrità a cui sembra inesorabilmente condannata dal governo Oliverio.

Un governo che continua a tentare di salvare sé stesso dal rischio di commissariamento del governo  Renzi che, in applicazione della legge nazionale, può nominare un apposito commissario anche in presenza di un disegno di legge che preveda gli organi sostitutivi del presidente interdetto e che, anche se fosse approvato dal consiglio regionale, rischierebbe di non superare la questione di legittimità costituzionale perché approvato oltre il termine di tre mesi  previsto dal decreto Madia, trascorso il quale si applicano i poteri sostitutivi del presidente del consiglio dei ministri.

Viene da chiedersi, dunque, quale sia il senso di  una delibera di giunta di designazione dei commissari, senza che vi sia qualcuno che può  firmare i decreti di nomina. Forse un segnale politico al governo Renzi, o meglio ai consiglieri regionali di area renziana che nei giorni scorsi avevano avvertito il governatore Oliverio della necessità politica di condividere le scelte.

Una guerra tutta interna al partito democratico e si avverte la sensazione che molti esponenti di primo piano del PD calabrese interpretino come una mancanza di rispetto la cocciutaggine del governatore a procedere in questa direzione: una deflagrazione totale dunque nel PD ed un lusso che la nostra regione  non può permettersi in una fase di crisi così drammatica che sta attanagliando tutte le fasce sociali della popolazione calabrese.

La Calabria non si governa con i messaggini politici che ciascuno spedisce a quelli che avrebbero dovuto essere i compagni di viaggio ed è giunto il momento che  un presidente del consiglio, pur privo di legittimazione popolare, raccolga la sfida e parli chiaro: ho sfiduciato Oliverio.

E mentre il centrosinistra gioca al monopoli del potere i problemi incombono gravemente e sono dietro la porta, con l’immobilismo di fronte ad un dissesto idrogeologico per il quale si susseguono annunci ma non si intravedono mezzi all’opera con l’autunno che incombe, l’indifferenza verso l’emergenza rifiuti, la grave crisi della sanità, la disoccupazione e la fame diffusa in una regione che non meritava di  diventare il ring di una lotta politica di così basso livello”.