REGGIO. Neri e Battaglia alla Banca del cordone ombelicale: una bella realtà gestita con competenza e passione

REGGIO. Neri e Battaglia alla Banca del cordone ombelicale: una bella realtà gestita con competenza e passione

(rep)

“Un centro di avanzata specializzazione tecnologica, dotato di strumentazioni all’avanguardia e di personale altamente qualificato. Questi ingredienti fanno della Banca del cordone ombelicale della Regione Calabria, uno dei fiori all’occhiello della sanità calabrese”.

Queste le parole del segretario-questore dell’Assemblea Giuseppe Neri e del consigliere regionale Domenico Battaglia che, stamani, hanno visitato la struttura, accompagnati dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli”, dott. Frank Benedetto e dal responsabile medico della Banca del Cordone Ombelicale, dott.ssa Giulia Pucci.

La ‘Calabria Cord Blood Bank’sorge presso gli Ospedali Riuniti dell’azienda “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria, ospitata in nuovi locali inaugurati a dicembre scorso. Opera a livello regionale in collaborazione con il Centro regionale Trapianti e fa parte della Italian Cord Blood Network (Rete di 18 banche cordonali Italiane), coordinata dal Centro nazionale trapianti e dal Centro nazionale sangue.

“E’ una bella realtà di ricerca e terapeutica dove operano professionisti competenti e motivati da quella ‘scintilla’ che è la passione per il proprio lavoro. Se la Banca oggi è riconosciuta ed accreditata a livello nazionale - sottolineano Neri e Battaglia - lo si deve a quanti fin dall’inizio hanno creduto in un progetto ambizioso, investendo impegno ed entusiasmo. La nuova struttura, dunque, riconosce e rende merito al lavoro di medici, biologi e tecnici. Grazie ad essa è stata elevata la competitività tecnologica e infrastrutturale della Calabria all’interno del sistema sanitario nazionale. Un salto di qualità che, tradotto in numeri - evidenziano i due esponenti politici - significherà abbassare significativamente le percentuali di emigrazione sanitaria, considerato che la Banca del Cordone opera in stretta sinergia con il Centro regionale trapianti. Assicuriamo il nostro impegno a sostegno di questa struttura, sia per salvaguardare l’occupazione del personale che vi opera che per il potenziamento del Centro, la cui valorizzazione - trattandosi di un centro di eccellenza - deve poter essere sganciata dalla farraginose procedure imposte dal Piano di Rientro ed attuata in sinergia con il manager Frank Benedetto. Sensibilizzeremo in tal senso il Commissario per la sanità in Calabria, Massimo Scura e il dirigente generale del Dipartimento della salute e Politiche sanitarie della Regione, Riccardo Fatarella. La Banca del Cordone regionale rappresenta, assieme all’Autorità Portuale del Tirreno, una opportunità storica irripetibile per la Città Metropolitana di Reggio Calabria che dovrà saper guardare al futuro sempre più in termini di pianificazione e programmazione”.      

Nel corso della visita, il manager Frank Benedetto e la responsabile del Centro, dott.ssa Giulia Pucci, coadiuvata dal suo staff, hanno illustrato ai giornalisti il ruolo di questo presidio salva-vita che “vuole sempre più connettersi con l’Università e con il mondo della ricerca”.

Proprio recentemente, dai nuovi laboratori è partito un cordone (risultato compatibile al 100 per cento), prelevato a Cosenza con destinazione Liegi (Belgio) per una paziente affetta da leucemia acuta e che necessita urgentemente di trapianto. Per la Calabria Cord Blood Bank si tratta del 25° rilascio, dal 2006 ad oggi. In 10 anni più di 8749 le unità cordonali raccolte; 992 le unità bancate.

Alla luce dei più recenti studi, le cellule staminali del sangue prelevate dal cordone ombelicale rappresentano la nuova frontiera terapeutica per importanti patologie - più di 80 - tra cui leucemie, malattie genetiche e autoimmuni, lesioni spinali. E la Banca del cordone ombelicale è il centro deputato a raccogliere, conservare e rilasciare a scopi trapiantologici, sia per pazienti adulti che pediatrici, queste cellule staminali cordonali.

“Tanta strada e’ ancora da percorrere per sensibilizzare le donne sull’importanza della donazione del cordone ombelicale, un gesto semplice, indolore e senza controindicazioni. E soprattutto all’insegna della solidarietà. Servirà ad evitare - concludono Giuseppe Neri e Domenico Battaglia - che in Italia più del 95 per cento dei cordoni venga gettato via come rifiuto speciale, dunque servirà ad evitare che sia gettata via una speranza di cura per malati gravi”.