L’ANALISI. Perché Piscitelli è stato trasferito da Reggio?

L’ANALISI. Perché Piscitelli è stato trasferito da Reggio?

Vittorio Piscitelli       di ALDO VARANO – Prima domanda: perché il prefetto Vittorio Piscitelli è stato trasferito a Roma per venire sostituito da un prefetto, peraltro molto stimato, che stava lavorando a Taranto, pare molto bene, dove ha affrontato questioni di grande delicatezza?

I trasferimenti dei prefetti non vengono mai motivati dal governo che li dispone su proposta del ministro dell’Interno; in questo caso, quindi, dal ministro Alfano grande amico di Scopelliti che ha avuto un ruolo di supporto strategico nella linea politica che ha consentito la nascita del Ncd. Ma anche se gli spostamenti prefettizi non vengono mai esplicitati ci sono sempre: netti, precisi, calcolati.

Seconda domanda: quanto influirà sulla vicenda scioglimento del Comune e soprattutto sulla proroga del Commissariamento per altri sei mesi, chiesta dai tre commissari al prefetto, la partenza di Piscitelli da Reggio?

Entrambe le domande sono al momento prive di risposte.

Gli unici dati certi sono questi: 1) Piscitelli non è mai stato amato dal centro destra e da quanti hanno giudicato una sciagura lo scioglimento dell’amministrazione Arena. 2) la prefettura di Reggio è una sede molto prestigiosa perché Reggio è una città delicata e difficile. Chi fa il prefetto a Reggio dopo è solitamente destinato a sedi tra le più importanti del paese. L’ultimo prefetto di Reggio, è stato “promosso” a Firenze. Il penultimo, “promosso” a Genova e poi a Napoli. E scusate se è poco. 3) Piscitelli invece è stato spedito a Roma a disposizione del ministero in attesa di dirigere la commissione delle persone scomparse. Francamente non pare un incarico simile a quello che i suoi predecessori hanno ottenuto lasciando la nostra città.

Piscitelli è un funzionario dello Stato abituato, come i suoi colleghi, ad obbedir tacendo. Andando via, però, ha ricordato due circostanze che colpiscono. Ha ricordato che lo scioglimento del Comune quando lui è arrivato era già stato incardinato. Ineccepibile e vero: lo nasconde e lo dimentica solo chi è interessato a inquinare la reale ricostruzione di questa vicenda. Secondo, ha ricordato che non c’era altro da fare se non procedere allo scioglimento, come confermato da ultimo dalla sentenza del Tar del Lazio che ne ha sancito la formale correttezza giuridica.

Facciamoci ora un’altra domanda: perché il prefetto in partenza ha avvertito la necessità di precisare chi aveva innescato lo scioglimento e che, una volta innescato, non era più possibile fermarlo? Sembra quasi che Piscitelli si sia preoccupato di ribadire il carattere oggettivo delle sue scelte e la loro necessità obiettiva.

Ha la sensazione Piscitelli che il suo trasferimento sia in qualche modo connesso allo scioglimento del Comune di Reggio che il ministro Alfano, quando ministro non era, aveva così nettamente attaccato in una prefazione ad un opuscolo del Pdl?

Infine, la partenza di Piscitelli agevola o complica la proroga? Domanda complessa. Il nuovo prefetto dovrà in pochi giorni decidere come regolarsi senza sapere quanto il suo predecessore come stanno le cose. Curioso che il Governo abbia deciso nel bel mezzo di tante criticità di aggrovigliare ancor di più la matassa. Potrebbe tecnicamente, con una lettura severa del testo della legge, non procedere verso la proroga che, concessa quasi sempre, è però consentita dalla legge solo per casi eccezionali. Il nuovo prefetto potrebbe farlo non essendo condizionato a giudizi precedenti.

Ma ipotizziamo anche che il Ncd sia interessato a un rinvio delle elezioni comunali a Reggio. La proroga sarebbe la benvenuta perché consentirebbe a tutti di meglio organizzarsi. Dalle parti di Fi c’è poi chi nota che se si andasse a votare ad aprile, mentre le ferite dalla scissione sono ancora sanguinanti, sarebbe complicato raggiungere un accordo unitario Ncd-Fi che Raffa e Foti hanno in testa di sancire attraverso le primarie di coalizione (che sarebbero per Scopelliti un invito a pasta e carne) accordo a cui scopelliti anela per evitare brutte sorprese. Insomma, meglio qualche mese più in là perché tutti si facciano bene i conti.

Ma Piscitelli che sollecita la proroga per il centro destra sarebbe stato un disastro: la dimostrazione che la contiguità tra il centro destra di Scopelliti ed Arena e le organizzazioni mafiose era reale. Un nuovo prefetto, invece, può chiedere la proroga quasi come un atto dovuto, una necessità tecnica per completare un lavoro non portato a termine. In questo caso, anche a Scopelliti la soluzione potrebbe andare bene mentre Alfano si toglierebbe dall’impiccio di dare la proroga allo stesso prefetto che aveva promosso lo scioglimento sulla base di un giudizio che per Scopelliti (lo stesso Alfano) e la sua squadra è inaccettabile.