REGGIO. Ecco perché la Corte dei Conti ha bocciato il Piano. Verso l’Appello o verso il dissesto?

REGGIO. Ecco perché la Corte dei Conti ha bocciato il Piano. Verso l’Appello o verso il dissesto?

PsG     NOSTRO SERVIZIO - Piano di rientro, ecco le motivazioni Arrivate martedì a palazzo San Giorgio. Ieri riunione con tutti i dirigenti La commissione domani volerà a Roma nella sede del ministero dellEconomia e delle Finanze Si cercano convettivi tecnici al piano bocciato Sono ore frenetiche a palazzo San Giorgio. Martedì sera, infatti, dalla Corte dei conti sono arrivate, con la delibera 11/2014, a casa di città le motivazioni che hanno portato la magistratura contabile a bocciare il piano di rientro dal deficit approntato dalla triade commissariale che guida il Comune di Reggio. Gli incartamenti, composti da circa una novantina di pagine, sono arrivati sulla scrivania del segretario generale di palazzo San Giorgio, Piero Emilio. Ore frenetiche perché, adesso, il Comune avrà trenta giorni per presentare le sue controdeduzioni alla Corte dei conti. Nessuna dichiarazione ufficiale, ma quello che è certo è che la situazione è delicatissima. D summit Commissari e segretario generale, infatti, già nel pomeriggio di ieri hanno radunato, al gran completo, la squadra dei dirigenti comunali. Da stilare, infatti, c'è la strategia da approntare per rispondere, soprattutto tecnicamente, alla magistratura contabile.

A Palazzo san Giorgio sono arrivate e sono già state analizzate le motivazioni con cui La Corte dei Conti ha bocciato il piano di rientro presentato dalla Terna commissariale che regge il Comune da quando l’Amministrazione è stata sciolta per contiguità mafiosa.

Non si sa ancora se la Terna farà appello alle sezioni riunite della Corte dei conti oppure se deciderà di tagliare il nodo dichiarando il dissesto. Domani il capo della Terna, il prefetto Chiusolo dovrebbe essere in missione a Roma per capire definitivamente, nei contatti col Ministero dell'Economia e delle finanze com’è meglio procedere.

La vicenda s’intreccia in qualche modo alla proroga del Commissariamento su cui a Roma si sta svolgendo un braccio di ferro tra le componenti tecniche del Ministero dell’Interno e quanti ritengono di non poter smentire il Ministro che ha già da tempo valutato un errore lo scioglimento del Consiglio. Infine va anche tenuto conto del pressing scattato nel cdx e alimentato direttamente dall’ex sindaco Scopelliti che chiede le elezioni subito, cioè che non venga concessa alcuna proroga.

I conti di Palazzo San Giorgio, secondo la CdC continuano ad essere squilibrati pesantemente mentre l’amministrazione dimostra una irrilevante capacità di riscuotere le proprie entrate. Dicono le motivazioni della decisione che «Per quanto concerne l'esercizio 2012, i dati pubblicati su Sistema Sirtel dimostrano che a fronte di accertamenti per complessivi euro 17.219.470,41- rileva la Corte dei conti -sono stati riscossi appena 91.901,33. Altrettanto modeste sono state le riscossioni in conto residui: a fronte di residui conservati per euro 37.936.131,26».

Inoltre, «la prevista riduzione della spesa del personale, essenzialmente derivante da pensionamenti, non tiene in considerazione gli effetti derivanti dal pur limitato turn over consentito nel decennio di durata del piano».

I provvedimenti di contenimento della spesa appaiono quindi insufficienti e gli obiettivi non vengono raggiunti. Insomma, ed è il cuore della motivazione, il piano di rientro sarebbe niente di più che: «una mera proposta di rimodulazione della spesa corrente nell'ambito della quale la riduzione della spesa per prestazioni di servizi costituisce un mero obiettivo, senza che siano adeguatamente conformate le concrete modalità di consegui finalità perseguita».