PASTICCI E SONDAGGI. Quelle anomalie comprensibili

PASTICCI E SONDAGGI. Quelle anomalie comprensibili

seiIl tam-tam di ambienti scientifici di una università calabrese, c’era arrivato già sabato scorso: il sondaggio del Pd sui candidati Governatore è sballato e non vale nulla.

Assieme alle indiscrezioni una precisazione: la Swg ha professionalità alta e non c’entra. “E’ il committente che ha l’obbligo di segnalare omonimie significative”. Ma un giornale non si sbilancia sui tam-tam e fin quando non abbiamo letto l’intero sondaggio originale Swg fatto tra l’11 e il 13 luglio, cioè ieri pomeriggio, non abbiamo pubblicato nulla rischiando di arrivare secondi. Era difficile immaginare tanta trasandatezza. La nostra fonte, che ha amicizie in ambienti Swg, c’ha spiegato che quando ha fatto notare l’anomalia ha raccolto un secco: non c’hanno detto niente. Quando abbiamo direttamente contattato Swg abbiamo trovato cortesia e silenzio assoluti. Di avere il sondaggio, neanche a parlarne. Dall’originale non si ricava nessuna domanda-verifica per accertare che i 1200 calabresi intervistati non abbiano confuso i due Callipo.

Fin qui la tecnica. Eppure che quel sondaggio fosse confuso (senza volerlo) chi fa politica in Calabria avrebbe potuto capirlo. La cartella 18 sulle qualità richieste ai candidati non lascia dubbi: per il 44% deve essere “simbolo di legalità” e solo il 30 sceglie un giovane. Un trenta ammosciato dall’essere a pari merito con un’altra qualità: che abbia un forte spirito innovativo, e da un 22 che chiede “forte esperienza economica” e da un 20 che vuole una “forte personalità” (erano concesse 3 risposte).

Francamente, e certo non gliene facciamo una colpa, questo quadro non coincide con Gianluca Callipo. Invece, con l’eccezione (secondaria) della giovinezza, porta a Filippo Callipo da anni impegnato contro le mafie e specie quelle della burocrazia e dei colletti bianchi. Già segretario calabrese di Confindustria, notissimo in politica per essere stato candidato-governatore cinque anni fa con liste estranee agli schieramenti tradizionali. Il giovane Callipo invece non è un simbolo della legalità. Avrà pure, ma non sono note, straordinarie esperienze economiche (ma è più nota la sua partecipazione a una giunta mandata a casa per dissesto economico). Né ha una forte personalità rispetto agli altri candidati testati. Eppure s’è classificato primo.