Nemici sono tanto per cominciare i senatori D'Ascola e Bilardi che si sono nutriti di storie che ora rinnegano. Il senatore Gentile, che del Ncd è il segretario regionale, invece, non viene mai nominato e lo si indica con giri di parola quasi a non voler sporcare il document col suo nome.
E’ l’avvio verso Fi? Non è detto. Anche lì c’è un bel gruppo che non ne vuole sapere di prendersi Scopelliti ormai diventato dal punto di vista politico un ingombro che toglie spazio e crea problemi di agibilità.
Per ora i presidenti dei circoli si sospendono. E’ la scelta raffinata di chi fa un gesto per vedere l’effetto che fa e, probabilmente, per non irrigidire chi chiede la ricerca di nuove mediazioni per non autoescludersi dal Cdx. Ma la strada sembra ormai tracciata da chi con realismo capisce che i destini politici di un bel po’ di personaggi che hanno vissuto insieme nel Cdx si sono ormai irreversibilmente separati.
Recita il documento firmato da Antonio Virduci, responsabile della comunicazione dei 64 circoli dia Quartiere Militare di Reggio:
'''Con profondo rammarico ma allo stesso tempo consci dell'oramai insostenibile e poco coerente linea assunta dai vertici regionali, provinciali e comunali del Nuovo CentroDestra, i presidenti dei 64 Circoli di Via Quartiere Militare annunciano la propria autosospensione''.
''Dispiace interrompere mesi di passione, lavoro, di impegno, in cui però, lentamente, siamo stati testimoni di un sostanziale svuotamento delle istanze, delle idee, dei propositi di cambiamento e rinnovamento che avevano animato i primi passi del nuovo progetto politico. Sempre più spesso, abbiamo mal compreso il significato politico di alcune scelte dei vertici rivelatesi di difficile coordinamento con quelli che dovevano essere i nostri valori fondanti e le concrete necessità delle realtà locali. Non ci si riconosciamo più, quindi, nei principi e nei dettami di questo partito, sempre più vicino alle poltrone e meno alla gente…”.
''Non si può continuare – aggiunge più avanti Virduci - a credere di essere rappresentati da una persona che dovrebbe a sua volta rappresentare unitariamente il partito e che invece, sia con le parole che con le decisioni concrete ed operate, alimenta un conflitto interno che ci ha portato oggi a prendere una sofferta decisione del genere”.
Poi l’affondo verso chi rinnega il passato per adeguarsi al nuovo senza farsi tagliar fuori dal potere e l'attacco è diretto contro il senatore D'Ascola considerato in passato il fiore più bello del mazzo messo insieme al senato da Scopelliti:
“Riguardo le fresche dichiarazioni del senatore Nico D'Ascola, ci risulta davvero sconvolgente udire dalla bocca di uno stimato e valente professionista come lui, ipotesi ed avvalli di alleanze in regione con il Partito Democratico. Tutto ciò se è stato tollerato a livello nazionale, ci impone ora di prendere immediatamente le distanze a livello di base locale. Siamo gente di destra e tali vogliamo rimanere''.
''Sorprende, inoltre, e forse - è scritto ancora nella nota - anche di più, sentire ragionamenti del tipo che 'Chi chiede voti per un'altra lista non può fare parte del Ncd'. Vorremo sommessamente ricordare a tutti, e tanto per fare un nome, che il senatore Gianni Bilardi ha rivestito nel passato e riveste ancora ruoli apicali, sempre tramite sua elezione avvenuta per mezzo di liste civiche, si ricordi nell'ordine le liste civiche ''Alleanza per Scopelliti'' nel 2007, la lista civica ''Scopelliti Presidente'' in occasione delle elezioni regionali 2010 e la lista ''Grande Sud'' per la corsa al Senato 2013. Ma di esempi ce ne sarebbero parecchi altri.
Infine due parole soltanto sul concetto di ''Modello Reggio'' che così frettolosamente si vuole, ora, mettere in soffitta. Tanto il senatore D'Ascola quanto Bilardi, ci pare di capire, lo stanno quasi rinnegando. Noi, invece, siamo fieri di sostenere un modo di intendere la gestione della cosa pubblica che solo una certa magistratura ed una certa stampa hanno fatto sì che fosse demonizzato oltre ogni ragionevole critica''.
''Ebbene, se da determinate parti politiche – è la conclusione - nonché all'interno di certi gruppi di potere, ci si poteva aspettare una presa di distanze, ci risulta adesso ancora più sconcertante il rinnegare così facilmente ciò in cui si è creduto e nutriti solo fino a poco tempo fa''.