I CONVERSARI DI CETTY. Oggi sposi - CETTY GANGEMI

I CONVERSARI DI CETTY. Oggi sposi - CETTY GANGEMI

matrimoniodi CETTY GANGEMI -

1) Ma cu ta faci fari? (Frase solitamente pronunciata da un amico nei confronti dello sposo, cercando ironicamente di convincere quest’ultimo a desistere dalla scelta di convolare a nozze);

2) Cu si marita è cuntentu un jornu, cu ‘mmazza un porcu è cuntentu n’annu! (Proverbio recitato solitamente da persone più adulte, che sta ad indicare la caducità della felicità legata al giorno del matrimonio, contro quella prolungata a fronte dello scannamento del maiale, dalla cui carne si può ricavare del cibo per l’anno intero);

3) Quantu ‘nci mintimu ‘nta busta? (Amletico interrogativo che attanaglia ogni invitato: decidere la cifra più adeguata da regalare agli sposi. Questa verrà stabilita in base a molti fattori che vanno dal numero degli invitati, alla scelta del ristorante);

4) Ti raccumandu ‘nta stu tavulu! (Frase pronunciata all’interno del ristorante, quando ci si accorge di conoscere uno dei camerieri. Si raccomanda pertanto allo stesso, di avere un occhio di riguardo presso il proprio tavolo e verso i commensali che lo occupano);

5) E chi esti sta cacata? Su sapiva ‘nci mintiva menu sordi ‘nta busta! (Frase pronunciata allo scarto della bomboniera, che avviene solitamente non appena messo piede in macchina. Quasi mai infatti la scelta della stessa sembra riscontrare i gusti degli invitati i quali, delusi, sostengono che a fronte di quell’oggetto di dubbio gusto e valore, avrebbero dovuto regalare meno soldi ai consorti);

6) Quandu si maritau me figghia si mangiau megghiu e i ‘cchiù! (Tipica frase di chi vuol criticare la scelta del ristorante, dando il via ad antipatici paragoni tra il matrimonio a cui si è partecipato da invitati e quello della propria prole);

7) Mariaaaa… stava murendu cu ‘ssi tacchi, ora cu ssi tappini mi scialu! (Frase pronunciata solitamente dalle donne adulte le quali, non sopportando i dolori causati dalle scarpe da cerimonia, portano con loro un paio di scarpe basse (anche ciabatte a volte), che vengono indossate al ristorante soprattutto all’apertura dei balli. Alcune di queste, invece, preferiscono stare direttamente a piedi nudi, ignorando le regole che il galateo impone);

8) Ma quantu cazzu ‘nci mentunu mi si fannu i fotografii? Aimu fami! (Tipica espressione spazientita, pronunciata soprattutto da uomini adulti, che ritengono inutile il tempo impiegato dagli sposi a far fotografie, poiché fa ritardare l’inizio del pranzo/cena di matrimonio);

9) A viristi comu si vistiu chidda? (Frase di pettegolezzo pronunciata dalle donne di qualsiasi età, nel vedere un’invitata vestita in maniera secondo loro non consona ai canoni che un matrimonio impone. Pare che il matrimonio, infatti, diventi l’occasione per tutti per improvvisarsi cultori della moda e del buon gusto);

10) Pigghia u centrutavola chi ‘ndu luamu pa casa! (Frase pronunciata dalle donne solitamente ai più piccoli per non dare nell’occhio. Sembra infatti che una delle contese al tavolo del ristorante sia appunto costituita dal centrotavola floreale, che diviene per chi riesce a portarlo a casa, simbolo di conquista assieme a confetti e paste secche svuotate nelle borsette come se non ci fosse un domani).

 

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