LA RECENSIONE. Il cercatore di luce, Carmine Abate, Mondadori

LA RECENSIONE. Il cercatore di luce, Carmine Abate, Mondadori

abate

«La giovane donna tiene il bambino stretto tra le braccia. È seduta sotto un albero dalle robuste radici scoperte. Ha gli occhi chiusi. Sta dormendo o è stanca di osservare la vita che le pullula attorno? Non si muove, la guancia posata come un bacio sui capelli del piccolo. Sembra in attesa di qualcuno da molto tempo, un appuntamento che a tratti le ombreggia il viso d’inquietudine. Il bambino, invece, ha gli occhi svegli che guardano lontano e non temono niente e nessuno.»

Nella baita costruita dal nonno e ristrutturata dal padre, il piccolo Carlo passa le vacanze in compagnia di un quadro: «Prima di alzarmi dal letto mi giravo sulla pancia, alzavo leggermente la testa, i gomiti sul cuscino, e guardavo la giovane donna con il bambino in braccio. Ogni volta scorgevo nuovi dettagli, provavo a intrufolarmi nei loro pensieri per carpirne i segreti, le mosse successive, chiudevo gli occhi e li riaprivo dopo pochi secondi. Ma i due non si muovevano, se ne stavano quieti e silenziosi nel dipinto, al massimo riuscivo a percepire l’eco del vento risucchiata dalle raffiche che provenivano da fuori. Era un quadro con la cornice di legno divorata dai tarli, in bella mostra sulla parete di fronte alla finestra, sopra il mio letto. Per tutta la durata del soggiorno, da fine giugno a metà settembre, credo che non ci sia stata una mattina in cui non abbia rivolto uno sguardo curioso alla madre e al figlio, con l’emozione della prima volta. Mi sembravano vivi, in carne e ossa, al punto che una volta mi scappò un saluto: “Buongiorno, come va?”».

È la nonna, Moma, a raccontargli che si tratta di un’opera di Giovanni Segantini, che l’ha regalata al bambino che le sarebbe diventato marito, ovvero a suo nonno. È un racconto, quello che lega nonna e nipote, accentuando un legame già molto affettuoso, pressoché quotidiano. Dura oltre un decennio e vi si intrecciano la biografia di Segantini – seguita con dovizia di particolari, dalla nascita alla morte – con le vicende dei nonni – maestra lei, ingegnere idraulico lui, un legame d’amore assoluto come quello del pittore della sua Bice – riunendo, come in un unico paesaggio, la Calabria da cui Moma proviene al Trentino, alla valle dell’Engadina.

Il racconto, avidamente chiesto dal nipote ad una nonna che, spesso, ne anticipa il desiderio, più che felice di tornare ai suoi ricordi, diventa una passione sempre più personale di Carlo che si fa, nel tempo, lettura di ogni scritto del pittore e studio dei suoi quadri accompagnando il ragazzo in ogni momento della sua crescita, la scuola, la separazione dei genitori, la scelta della fidanzata. Attraverso lo schermo della vita del pittore e quello della sua vita nonno, Moma diventa una sorta di Virgilio che impedisce al nipote di rimanere irretito nelle potenzialmente infernali difficoltà del crescere. Consapevole della debolezza della generazione di mezzo, quella dei genitori, assume lei il compito di madre e padre, di amica e confidente: intelligente, vitale, fiduciosa nel futuro, ancorata al passato eppure più moderna delle generazioni più giovani.

Un quadro, la vita del famoso pittore divisionista e la sapienza della nonna insegnano al protagonista di Il cercatore di luce di Carmine Abate, pubblicato da Mondadori, a cercare nella luce il segreto del senso della vita. Custodito nelle storie che «sono già dentro di noi, mescolate a ferite e ricordi, al passato e al presente, persino al futuro, e i fili che le legano sono invisibili ma fortissimi. Basta un’immagine che resiste nel tempo, che rimbalza per caso davanti agli occhi, e le storie escono fuori con la necessità di un respiro vitale.»

Omaggio ad un pittore che esalta la natura, con la sua connessione di vita e morte, e le donne, che danno vita e amore, il libro di Abate è anche un omaggio alle terre del suo cuore, il Trentino dalla montagne e la Calabria, le cui montagne sembrano essere un’unica ascesa nella fatica e nel verde verso la luce più pura. Una scrittura piana sembra voler restituire al lettore il tempo e lo spazio del respirare la natura, la bellezza, l’amore, la trasmissione delle storie e la luce che sconfigge ogni buio, compresa la morte.
*Carmine Abate Il cercatore di luce, Mondadori, pp348, euro 17, 50