E come come potrei? Sono alcuni anni, ormai, che non seguo Sanremo. Prima, e soprattutto dall'estero, lo consideravo un rito di comunione spirituale con la madrepatria, ma poi mi son ricordata che esistono anche "surrogati" come, ad esempio, Dante, Petrarca, Michelangelo, De André e... l'Alto Jonio Reggino!
Però ho incrociato la performance del comico pugliese - ed alcuni altri spezzoni - attraverso i social. Anche lo scorso anno mi capitò di vedere l'esibizione dei Måneskin attraverso il post di un mio contatto. Stavano cantando la bellissima "Amandoti" che io - devo ammetterlo a mio completo disdoro - ancora non conoscevo, e che scambiai per una loro canzone. Poi, nella rentrée di quest'anno, li ho visti cantare "Coraline" e mi sono chiesta come mai, disponendo di un testo di tale spessore, abbiano preferito spargere "urbi et orbi" un campione di insulsaggine come "Zitti e buoni"! Il livellamento verso il basso appare essere davvero inevitabile?
Comunque, nonostante la forte "brontolonaggine" dovuta - anche, ma non solo! - alle mie molte primavere, non posso ignorare che quella di Damiano sia una grande bella presenza in scena; facendo le debite - debitissime!!! - differenze, lo si potrebbe paragonare al Modugno di "Nel blu dipinto di blu" e l'intero gruppo ai KISS. Certo, in questi tempi ultra conformisti, la trasgressione si mantiene a livello rasoterra; ma si vede che i Måneskin son dei bravi ragazzi: basta guardare la prontezza con cui spalancano la bocca, come se fossero davanti al pediatra che vuole assolutamente controllare le tonsille!
In seguito, ho anche saputo della reazione vaticana al "battesimo in proprio" di tale Achille Lauro. Ah, questi giovani di oggi che mi costringono ad apprezzare l'elegante e concisa prosa dell'organo di stampa di una monarchia assoluta!
Ora io, ovviamente, non ho l’età per apprezzare il modo di porsi degli artisti odierni davanti a certe problematiche, ma ricordo con grande nostalgia i tempi in cui, con abiti eleganti ed al contempo sobri, Mina, Milva, la Vanoni, Modugno, Villa & Co. si mettevano davanti al microfono e cantavano. Semplicemente cantavano.
In seguito, ho anche saputo della reazione vaticana al "battesimo in proprio" di tale Achille Lauro. Ah, questi giovani di oggi che mi costringono ad apprezzare l'elegante e concisa prosa dell'organo di stampa di una monarchia assoluta!
Ora io, ovviamente, non ho l’età per apprezzare il modo di porsi degli artisti odierni davanti a certe problematiche, ma ricordo con grande nostalgia i tempi in cui, con abiti eleganti ed al contempo sobri, Mina, Milva, la Vanoni, Modugno, Villa & Co. si mettevano davanti al microfono e cantavano. Semplicemente cantavano.
Poi, però, come tutte le cose, anche la "medaglia" di Sanremo ha un altro lato.
Per me, questo equivale allo splendido ricordo del Premio Tenco 1993, quando andammo a vedere il concerto di Paolo Conte, a cui quell'anno venne assegnata la Targa Tenco per l'album "Novecento".
Al bar ci incontrammo col manager Renzo Fantini che ci conosceva - e, a suo dire, ci temeva! - da altre occasioni in cui avevamo inseguito Conte per mezza Europa. Io mi innamorai delle tazzine dell'Ariston e, abituata in Germania dove si può acquistare di tutto dappertutto, domandai a Renzo se non ci fosse uno stand dove comprare una, ma lui chiese subito al barista di regalarcene una, ed essa - dopo quasi trent'anni - svolge ancora egregiamente il suo ruolo di reliqua - come si vede bene dalla foto!
Lo spettacolo stava ormai per iniziare e Fantini ci raccomandò di restare nei paraggi, se volevamo conoscere Vecchioni dopo che avrebbe cantato la sigla iniziale. Ma poi vedemmo dall'altro lato del locale il contrabbassista di Conte farci cenno di raggiungerlo: voleva presentarci la moglie. C'era anche un altro musicista, un ragazzo di St. Lucia, che ci raccontò di aver suonato la sera prima a Lugano; lo avevano pagato in dollari ed ora non sapeva come cambiarli in lire.
Insomma, quando tornammo indietro, Vecchioni era ormai andato via! Renzo era molto dispiaciuto, ma noi gli ricordammo che bastava averci presentato Guccini alcuni mesi prima, a Firenze. Allora lui disse che ci avrebbe presentato... Paolo Conte, che nel frattempo era arrivato con la moglie ed il segretario!
Insomma, quando tornammo indietro, Vecchioni era ormai andato via! Renzo era molto dispiaciuto, ma noi gli ricordammo che bastava averci presentato Guccini alcuni mesi prima, a Firenze. Allora lui disse che ci avrebbe presentato... Paolo Conte, che nel frattempo era arrivato con la moglie ed il segretario!
Quindi noi, finalmente, avremmo potuto fare quella chiacchierata troppe volte rimandata dopo i concerti precedenti, per via della stanchezza dell'Artista, mentre quella sera, invece, la sua esibizione sarebbe iniziata solo a mezzanotte. Ce ne andammo in un bar vicino all'Ariston, ed il mio lui, desideroso di conoscere la data d'uscita del nuovo CD, iniziò a dire: "Paolo, what about..." ma gli arrivò subito un fermissimo: "NON parlo inglese!" A me venne spontaneo allungare le braccia verso di lui, dicendogli: "Fatti abbracciare, fratello!" Risata generale, seguita da una buona mezz'ora di amabile conversazione, scherzi, frecciatine. Sembravamo vecchi compagni di scuola, mentre eravamo dei Pinchi Pallini qualsiasi, al cospetto della Superstar, che però ignorava ogni forma di snobismo ed alterigia.
Paolo sa mettere le persone a loro agio, essendo semplicemente se stesso. Anche nelle altre occasioni in cui l'ho visto o sentito, ho provato una grande sensazione di benessere, mi sentivo capita, protetta, proiettata in quell'Italia di un tempo, quando sapeva essere ancora se stessa e non l'attuale "fun(ghiglia) di stampo americano, della quale si ignora la data di scadenza!
Nell'attesa che essa giunga comunque, coltivo sogni e ricordi di cose belle, e quando la "medaglia" - di Sanremo od altro - mi appare troppo brutta, banale, incomprensibile, io la giro dall'altro lato - quello del mio Sanremo, appunto!
Nell'attesa che essa giunga comunque, coltivo sogni e ricordi di cose belle, e quando la "medaglia" - di Sanremo od altro - mi appare troppo brutta, banale, incomprensibile, io la giro dall'altro lato - quello del mio Sanremo, appunto!
*Foto di Paolo Bräuner