Calabria d'Autore. Dibattito su Internet e comunicazione VALENTE

Calabria d'Autore. Dibattito su Internet e comunicazione VALENTE

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di STEFANIA VALENTE

Antonio Calabrò introduce la serata conclusiva di quest'anno con una nuova rubrica, dal titolo “Luce Verde”; estratta da un suo scritto, legge un'ode al libro che emoziona la platea e che consola il lettore affezionato alla carta. Il libro non ha età, non scade, il libro ha il profumo della conoscenza e dell'emozione, ha la forma di un parallelepipedo parlante, denso di significati, può essere adibito a molti usi, un libro non è sostituibile da stringhe di bit e byte. Sereni lettori, il libro c'è e resta. Abbracciate i vostri libri. Essi, sono la vostra certezza e la vostra storia. Regalateli, insomma.

Consolato dunque il lettore sull'insostituibilità del suo fedele compagno di carta, Antonio invita sul palco Eleonora Uccellini, interprete d'eccezione per stasera, Tiziana Calabrò, blogger e opinionista, e Aldo Varano, giornalista e direttore di Zoom Sud.

Il dibattito si apre sul concetto di informazione e sulle profonde trasformazioni che essa sta subendo con l'avvento della comunicazione digitale.

Tale dibattito assume da subito la connotazione di discussione, con la parola che passa da un ospite all'altro in maniera naturale con i toni di un autentico salotto culturale e d'opinione. L'opinione di Varano è che, tramite il web, è in atto un cambiamento radicale: il lettore diventa dispensatore autonomo di notizie, chiunque può fotografare, scrivere, raccontare le notizie in tempo reale, sostituendo in qualche modo il lavoro di diffusione dello scoop che apparteneva tradizionalmente ai giornalisti. Il web si trasforma in luogo da cui apprendere notizie e i giornalisti, perdendo l'elemento sorpresa, si trasformano in opinionisti.

Tiziana, in arte blogger "Tizianeda", da acuta osservatrice dell'animo umano quale è, ci porta a riflettere sulla distinzione tra analisi giornalistica e mero pensiero "gettato" su facebook dall'utente che semplicemente vuole condividere una informazione. Il lettore, proprio per la sua natura di lettore, non sempre distingue il carattere dell'informazione.

Il fatto che la notizia è consegnata nelle mani di chiunque, osserva Varano, modifica il quadro complessivo e disorienta la maniera di fare informazione. I giornali devono trasformarsi in giornali di retroscena, che non si limitano a diffondere la notizia ma aggiungono commenti e riflessioni qualificati. In questo senso il giornalismo vero ha ancora molto da dire e da dare. La notizia, affidata nelle mani incerte dello spettatore profano, attende la mano esperta del giornalista per essere compiutamente commentata e approfondita da un pensiero competente.

E' il momento però di parlare di blog, fenomeno che ormai pulsa sul web ed è reale, e di capire un po' meglio la sua natura.

Il blog, interviene Tiziana, è un diario in rete, online, giornaliero. Nel suo blog "La medaglia del rovescio", Tiziana- "Tizianeda" si racconta nel quotidiano.

E per capirne i significati, Antonio propone la lettura di alcuni brani.

Eleonora, finora presenza silenziosa, si traveste da "Tizianeda" e legge. Ci stupisce davvero.

Con una interpretazione leggera e musicale, un accento che evoca suoni lontani, come da altre epoche, o da altri luoghi. Sfarfalleggia Eleonora, su queste parole che sembrano note, come con le dita un suonatore esperto esegue al pianoforte la sua sinfonia.

Così, quando Aldo Varano, dopo gli applausi, riprende la parola, per dirci che Tiziana ha una straordinaria percezione della realtà, una sensibilità che le consente di afferrare cose sopra le quali noi passiamo correndo e che invece sono fondamentali, entrando a gamba tesa su questioni scottanti e basilari che ci coinvolgono tutti, famiglie, singoli, società, con dolcezza e semplicità, quasi con tenerezza, noi capiamo profondamente il senso di questa riflessione.

Certo, osserva Tiziana, "si scrive per essere letti, ma il mio desiderio è quello di lanciare messaggi positivi, raccontare la quotidianità con occhio benevolo, lasciare una traccia di me stessa nella speranza che sia uno stimolo per il prossimo a vivere meglio".

Con ancora in bocca il sapore della musicalità "Eleonora-Tizianeda", veniamo portati da Antonio sulla questione della solitudine multimediale. La velocità di trasmissione dei dati, osserva Antonio, ci conduce ad una condizione di solitudine così profonda che ci fa sentire immediatamente disorientati ogni qual volta rimaniamo disconnessi.

Il tema della solitudine a cui ci ha portato internet stuzzica Varano il quale non può trattenersi dal considerare che siamo allo stesso tempo soli e conosciuti e rimaniamo infragiliti da questo. Siamo vulnerabili. Radicalizziamo i pregiudizi come difesa della complessità e ci rifugiamo nella certezza fanatica perchè riconosciamo questa come la via più semplice di rifugio. D'altro canto, l'evoluzione comporta sempre dei rischi.

Alla domanda di Antonio, ormai tradizione consueta di Calabria d'autore, "i ragazzi se ne devono andare?", Eleonora risponde "si, devono andare, devono vedere cosa succede aldilà delle mura domestiche, vivere..poi magari tornare", e Tiziana: "si. Non possiamo incatenarli, ma possiamo insegnare loro ad amare la loro terra, e a portare questo amore in giro per il mondo." E Varano: "Se ne stanno già andando. La domanda dovrebbe essere: la Calabria può cambiare? Si, può. E' già cambiata, e molto, negli ultimi sessant'anni, e come è già cambiata, può cambiare ancora. "La Calabria può cambiare?" Non deve essere solo una domanda, ma un progetto, costruito affinchè i ragazzi vivano bene in Calabria, come in altre parti del mondo nelle quali si trasferiscono, o addirittura meglio. Un progetto che ci porti lontano dalla paura della complessità e distante dal pregiudizio radicato. Allora la domanda non sarà più necessaria, perchè i ragazzi resteranno.

Si resta o si va via a seconda delle condizioni concrete di cui un individuo dispone.

Perchè la retorica non sostituisce la vita."

E su questa affermazione, carica di significati e di applausi, colma di riflessioni da portarci a casa per Natale, chiudiamo l'anno 2014 di Calabria d'Autore. Con un messaggio a tutti gli spettatori presenti e non.

Forse la nostra domanda era retorica, o forse, come dice Antonio, "lo facevamo apposta", per aiutare la riflessione. Così, nei nostri propositi natalizi, mettiamoci un po' di volontà di uscire dai pregiudizi radicati, di non avere paura del cambiamento, guardiamo i nostri figli che crescono e offriamo loro la possibilità di scegliere, cerchiamo la "Tizianeda" che sicuramente si nasconde in ognuno di noi. E scopriamone la poesia infinita.

Buon Natale a tutti!

P.S. Termina la prima parte di Calabria d’Autore, che ha avuto tanti ospiti, tanti visitatori, molti sorrisi e tanta atmosfera. L’intento, quello di condensare attorno a dei temi importanti l’umanità più svariata, rendendo l’insieme piacevole, ed anche utile. Adesso la rassegna va in letargo per un mese, per tornare a fiorire poco prima della Primavera, con tante novità in programma.