di FRANCESCO RUSSO -
… la vigenza di un piano urbano della mobilità (PUM) sarà condizione necessaria affinché i comuni possano accedere alle risorse comunitarie per realizzare interventi di mobilità e logistica sostenibile…
Così nell’accordo di partenariato tra Italia e Commissione Europea per la spesa dei fondi 2014-2020.
Per i fondi 2014-2020 il tempo scorre velocissimo. Il disastro della spesa 2007-2013 è sotto gli occhi di tutti.
Per la Calabria il rapporto che ha presentato il Presidente Mario Oliverio è drammatico. La lettura integrale della seduta del Consiglio del 9 marzo 2015 sarebbe utile a tutti.
Si può riassumere il passo relativo ai fondi 2007-2013.
La spesa della Calabria per il FESR è il 43% delle somme attribuite. Non spendere il 57% è grave? La verità vera è peggiore. È stato tolto dalla dotazione della Calabria un miliardo e parcheggiato in un fondo nazionale. Se questo miliardo fosse ancora in Calabria (e quindi non speso) la spesa della Calabria sarebbe meno del 30%. Cioè ogni 10 euro che l’Europa ci ha dato ne sono stati spesi solo 3.
Molte informazioni del rapporto andranno scandagliate, e i nomi dei responsabili resteranno nella mente di tutti quelli che ogni giorno vivono la Calabria.
In questo momento in Calabria, Sicilia e Campania si sta correndo per cercare di perdere meno soldi, nell’ambito di quelli 2007-13 ma è impossibile fare in pochi giorni quello che non è stato fatto in anni.
Per inciso richiamiamo l’ultimo bollettino Istat. PIL medio per abitante nel Nord-Ovest 34000 euro, PIL medio al sud 17000 euro. Poi c’è il Nord del Nord che è Bolzano con 40000 euro ed il Sud del Sud che è la Calabria con 15500 euro.
Per questo bisogna seguire con grande attenzione i fondi 2014-2020.
UE ed Italia dicono che CONDIZIONE NECESSARIA per spendere nella mobilità è il PUM, questo vale per Comuni e Città metropolitane. Non c’è bisogno di essere matematici per sapere cosa significhi Condizione Necessaria: senza PUM Comuni e Città metropolitane non possono avere un euro. Forse zero Comuni hanno il PUM.
I Comuni di riferimento per le città metropolitane di Calabria e Sicilia sono: Catania, Messina, Palermo e Reggio Calabria. Nessuno ha il PUM. Sino a qui la responsabilità è (quasi) delle Amministrazioni precedenti.
Per predisporre un PUM e approvarlo con tutti i requisiti sono necessari tra 2 e 3 anni.
Il sindaco di Palermo è in carica dal 2012, i sindaci di Catania e Messina lo sono dal 2013, il sindaco di Reggio da fine 2014.
Orlando non può più spedire ai precedenti sindaci la responsabilità per la mancanza del PUM; nel 2013 Palermo ha approvato il Piano urbano del traffico (PUT), ma questo è un piano di valenza biennale. UE ed Italia chiedono come condizione il PUM.
Accorinti e Bianco possono, ancora per qualche mese, addebitare la responsabilità ai precedenti amministratori, poi basta.
Falcomatà ha un poco di tempo in più.
Dopo approvato il PUM si può spendere per mobilità: dai parcheggi di interscambio alle metropolitane, sino al car/bicycle sharing. Tutti sanno quanto sarebbero necessari questi interventi. Si ricorda solo che Reggio è 49° sulle 50 principali città italiane, monitorate da Euromobility.
A questo punto il dramma è per i soldi da spendere tra il 2014 ed il 2020.
Grande è la responsabilità dei precedenti amministratori per i fondi 2007-2013, ma nessuno assolverà quelli attuali per i 2014-2020.
La situazione è semplificata dall’omogeneità politica tra Sindaci, Presidenti delle due regioni, e Presidente del consiglio; paradossalmente ribaltata rispetto alla precedente programmazione.
Il Sud ha tanti tecnici di grande competenza nel settore trasporti, che possono dare un contributo notevole alla crescita dei Comuni, ed alla spesa efficace ed efficiente. Laurea, master e dottorato in ingegneria dei trasporti pongono i tecnici italiani nelle prime posizioni internazionali.
Il Sud può e deve entrare in Europa.
Francesco Russo
Reggio Calabria 15 marzo 2015