LA NOTA. PD, e Guerini suggella la pace con Oliverio

LA NOTA. PD, e Guerini suggella la pace con Oliverio

oliverio-guerini   di RICCARDO TRIPEPI -

Si è concluso ieri il tour elettorale di Lorenzo Guerini. Una due giorni che il numero due del Pd ha dedicato alla campagna dei candidati sindaco del centrosinistra nei Comuni interessati dal voto del prossimo 31 maggio. Il braccio destro di Renzi ha toccato tutte le principali piazze ad eccezione di Gioia Tauro, dove c’è in corsa Aldo Alessio, bersaniano di ferro, e dove dovrebbe essere aperta una fabbrica di auto, così come annunciato dal governatore Mario Oliverio durante gli scorsi giorni. Un dato non proprio trascurabile ai fini del marketing in una campagna elettorale.

Una “particolarità” nell’agenda calabrese di Guerini che aveva dato parecchio da pensare in casa bersaniana. Perché saltare proprio Gioia Tauro, piazza calda e già teatro dell’ultimo incidente diplomatico tra renziani e bersaniani durante l’ultima visita dell’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio?

Come si ricorderà Delrio, già duro critico delle scelte fatte dal governatore al momento della formazione della giunta, non aveva invitato nessun rappresentante dell’esecutivo calabrese.

Tutte le illazioni della vigilia, però, sono state bloccate da altre due scelte fatte da Guerini che è stato a San Giovanni in Fiore, comune di Mario Oliverio, per sostenere la corsa del candidato del centrosinistra. Non solo. Guerini ha incontrato il governatore in maniera assai cordiale ed è stato seguito come un’ombra dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo.

Da Castrovillari, poi, il vicesegretario nazionale ha mandato un esplicito avviso ai naviganti. “Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio sta lavorando bene. Tutto il Pd deve lavorare assieme a lui per cercare di dare risposte a una terra che ha grandi potenzialità, che fino ad adesso non è riuscita a sfruttare fino in fondo, dentro una relazione proficua e positiva con il governo nazionale. Credo che si stia già rispondendo - ha aggiunto Guerini - alla domanda di cambiamento che è presente nella realtà calabrese dopo i cinque anni della giunta Scopelliti, con risultati particolarmente negativi. La giunta Scopelliti ha solo prodotto danni. C'è bisogno di dare impulso a questa attività per il cambiamento che è affidata al Governo regionale”.

Bastone e carota? L’atteggiamento del governo nazionale nei confronti del governatore è stato spesso ondivago in questi primi mesi di legislatura. Dopo un avvio da quasi luna di miele, le scelte fatte da Mario con la giunta e in altri comparti hanno provocato un progressivo allontanamento. La vicenda relativa al commissariamento della sanità, all’affidamento dell’Autorità portuale di Gioia e la “vigilanza” dello stesso Delrio sui fondi comunitari, sono alcuni degli esempi delle risposte arrivate da Roma.

Adesso i diplomatici sono alla ricerca di una nuova pax, ma è chiaro che il primo reale banco di prova dello stato delle cose in casa democrat sarà il momento in cui Oliverio procederà al completamento della giunta. I renziani sono in attesa e le voci su un possibile ingresso di Perugini nella squadra di Mario hanno messo in fibrillazione i renziani reggini che stanno già attivando gli opportuni canali romani.