di RICCARDO TRIPEPI -
Non hanno nessuna intenzione di mollare il cerchio magico di Berlusconi la coordinatrice regionale di Forza Italia Jole Santelli e il suo vice Roberto Occhiuto. La foto che li immortale insieme al nuovo presidente della Liguria Giovanni Toti alla festa data al Time Discotheque di Genova, la dice lunga sulla bontà dei loro rapporti con chi ha in mano le leve del potere in Fi, almeno al momento.
La decisione di postarla su facebook da parte della Santelli, inoltre, è ancora più significativa in vista della delicata fase che si aprirà nel partito nelle prossime settimane, sia a livello nazionale che locale. Una ridiscussione interna nella quale la Santelli e Occhiuto hanno da tempo stabilito da che parte stare. Al contrario di altri big calabresi, come Pino Galati ad esempio, che si erano fatti attrarre dalle sirene di Raffaele Fitto prima di capire che i “ricostruttori” si stavano lanciando a corsa folle verso il muro. Gli incerti, invece, con il passare del tempo hanno fatto raffreddare i bollenti spiriti e le feroci critiche nei confronti della Santelli, aspettando di capire se ci saranno margini di trattative all’interno dei nuovi equilibri.
La settimana in corso, ovviamente, correrà con l’obiettivo unico ai ballottaggi nei vari Comuni italiani e in Calabria. Lamezia e Gioia Tauro sono ad un passo dall’essere conquistate. Mascaro e Pedà hanno lasciato parecchi punti percentuali ai proprio avversari in occasione del primo turno e, adesso, non vogliono vedere sfumare la vittoria a pochi metri dal traguardo. Obiettivo che è ovviamente fatto proprio anche dal partito che a Lamezia, con la spaccatura del fronte del centrodestra con Fratelli d’Italia che ha deciso di candidare Ruberto poi escluso al primo turno, si è giocato molto della propria credibilità. Dopo la vittoria ottenuta già in prima battuta a Vibo Valentia con Costa, per la Santelli sarebbe un buon viatico presentarsi al tavolo delle discussioni con due bandierine piantate anche negli altri due popolosi centri.
Chiuse le urne ci sarà da stringere poi sul referendum. L’idea della Santelli e della Ferro di forzare la mano e chiedere il parere dei calabresi sulla riforma dello Statuto approvata dal Consiglio regionale potrebbe costare davvero troppo. E poiché gli argomenti in discussione (aumento del numero degli assessori dai sei a sette, abolizione del limite agli esterni in giunta ed eliminazione del consigliere supplente) non sembrano avere l’appeal giusto per convincere i cittadini che, nell’attuale fase, è opportuno spendere svariati milioni di euro di risorse pubbliche per tecnicismi politici che nulla hanno a che fare con i problemi quotidiani. Per di più la sottoscrizione della richiesta di referendum non è stata neanche presa in considerazione dal Nuovo centrodestra e non è stata sottoscritta da Giuseppe Graziano (Casa delle libertà). Portare la vicenda alle estreme conseguenze, dunque, potrebbe essere un boomerang per il centrodestra che otterrebbe soltanto di rallentare ancora la formazione della giunta da parte di Oliverio. Anche questa non di certo un priorità per i calabresi che invece vorrebbero risposte certe e in tempi rapidi alla fame di lavoro e servizi. Dopo queste strettoie si aspetteranno da Roma le indicazioni del Cavaliere per il futuro.