E se provassimo ad assecondare le recenti esternazioni della Sig.ra Biancofiore? (immagine tratta dalla cover di una vita in vacanza dello stato Sociale)
Non vi passi per la mente che io voglia in qualche modo parafrasare la canzone dello Stato Sociale, ma è d’uopo fare due passi dentro la logica a seguito delle recenti esternazioni in merito al probabile voto politico a luglio. Con il candore tipico di chi non ha probabilmente mai fatto una beata cippa di betulla scandinava in tutta la sua vita, tale soggetta politica di Biancofiore vestita ha inopinatamente affermato che il voto a luglio consacrerebbe un movimento politico, il cui serbatoio di voti è consistente al sud, in considerazione del fatto che, non avendo soldi noi meridionali, non andremo in vacanza e quindi saremmo gli unici a poter andare a votare. Ci penso da un po’, esattamente dal momento stesso in cui la suddetta ha esternato, a come risponderle per restituirle un’idea del sud appena più consona alla realtà rispetto a quella che abita nel suo cervello ma, giuro, non mi viene in mente nulla. Ho cercato perfino di dimenticare ciò che ho sentito, come se mi fossi svegliato da un incubo e invece costei era lì, in tv, a dire esattamente quel che ha detto. Ebbene sì, care mie compaesane e compaesani poveri e nullafacenti, nell’anno del signore 2018 d.c., vi è ancora qualcuno che pensa che noi si campi di aria, non si lavori nemmeno sotto tortura, ci si spari nelle gambe a vicenda in caso di liti sui parcheggi e, ovviamente, essendo poveri brutti e cattivi, non si abbia i soldi per andare in vacanza. Bene, in questo dipinto ottocentesco, nel quale la suddetta vuole calarci, probabilmente immaginandoci tutti indolenti a fare la pennichella pomeridiana in ufficio o, come i messicani di Speedy Gonzales, seduti nei marciapiedi a sonnecchiare all’ombra del nostro sombrero, davvero non ci sarebbe nulla da risponderle, tanto ovvia e patente la sciocchezza emanata dalla simpatica politica di Biancofiore vestita. Per cui mi son detto: e se invece di contraddirla, l’assecondissimo? Diamole altri elementi che la rafforzino nella sua convinzione, stiliamo un elenco di motivi per cui noi del sud voteremo in massa a luglio, ma anche ad agosto, natale, capodanno, pasqua, insomma in tutte quelle occasioni in cui la gente normale va in vacanza e noi, invece, no. Per esempio le si potrebbe dire che siamo talmente annoiati a non fare nulla ed esser poveri che quando si vota, per noi, è come andare in gita a pasquetta, per i bambini; che il voto fa girare l’economia del sud in quanto gli scrutatori, segretari e presidenti di seggio finalmente avranno qualcosa da spendere per dare da mangiare ai propri figli che, ovviamente mangiano solo in occasioni delle consultazioni elettorali, senza considerare il fatto che se si vota a luglio, costoro potranno perfino comprar loro finalmente un gelato (immaginate la commozione di un presidente di un seggio elettorale lugliese che potrà tornare a casa con due etti di gelato da dividere fra n° 8 figli); votare a luglio ci potrà permettere di usufruire anche se solo per pochi minuti, dell’aria condizionata in uso alle scuole, visto che la povertà dilagante non consente a nessun meridionale di refrigerarsi se non ficcando la testa nel frigo di qualche amico fortunato che lo ha ereditato dai nonni; si potrà andare a votare tutti insieme, marito e moglie, perché essendo estate ci si potrà andare in ciabatte che costano poco, invece di dover aspettare che uno torni per dare l’unico paio di scarpe, in dotazione alla famiglia povera, al coniuge ( lo stesso vale per il cappotto, per il pantalone, la camicia, le calze no… i collant non li metto cazzo!); il voto a luglio ci consentirà anche di poter dire che siamo usciti per una passeggiata che solitamente noi poveri non possiamo permetterci per non consumare inutilmente le suole delle ciabatte; utilizzeremo l’espediente del voto per fare vita sociale con altri poveri durante le code al seggio dove guarderemo con invidia il Presidente, il segretario e gli scrutatori, per la loro imminente anche se effimera ricchezza e potrei ancora addurre mille e mille motivi per cui il sud povero voterà in massa a luglio. Vi è solo un inconveniente: dove parcheggeranno quei pochi fortunati che, unitamente al frigo, hanno ereditato dai nonni anche il mulo da trasporto?