Sposto la testa di 35 gradi verso Sud e scorgo Giove, il gigante gassoso è egocentrico, non poteva mancare stasera
Ho aspettato questa notte per molto tempo, non che sia un evento rarissimo un’eclisse di Luna, ma di questo genere è dal secolo scorso che non se ne vedevano, per molti motivi.
Anzitutto, è lunghissima, esattamente 103 minuti, poi, si può ammirare in tutta la sua esplosione serenamente ad occhio nudo, così non dovrò portarmi dietro nessuna attrezzatura pesante e sarò libera di muovermi a destra e a sinistra come più mi aggrada, e di correre, se ne avrò voglia.
Ancora, la nostra, la mia amica Luna si trova in apogeo, ovvero alla distanza massima che può avere dalla Terra e quindi, per la seconda legge di Keplero (il raggio vettore “spazza” angoli uguali in tempi uguali), la magnifica sfera si muoverà più lentamente che mai.
Terzo motivo per il quale non mancherei mai e poi mai a questo spettacolo è che questa è un’eclisse centrale, ovvero la Luna attraversa il cono d’ombra proiettato dalla Terra nello spazio passando esattamente per il centro.
Ed io sono qui, accomodata sulla mia copertina in mezzo al bosco, ho trovato una radura perfetta, un piccolo altopiano fra le montagne, un po’ distante da casa mia a dire il vero, ma un posto fantastico, silenzioso, buio al punto giusto, niente inquinamento, né acustico, né luminoso, né di altro tipo, spero.
Spero proprio che nessuno venga a disturbarmi, quassù.
Sta sorgendo, la signora della notte. Sono le 20.12. Lo sapevate che l’attimo in cui il cono d’ombra della Terra tocca la Luna si chiama “morso”? Curioso vero? Il morso. Purtroppo non lo abbiamo visto stasera, perché il “morso” c’è stato poco prima che la Luna sorgesse, è stato un fatto privato, fra le due sorelle regine, non hanno voluto che il popolo assistesse. Peccato, speriamo che la prossima volta siano più concessive.
La Luna comincia a pavoneggiarsi, è rossa, bella grossa cicciona alta in cielo, con un Marte che la affianca visibilissimo, sono splendidi, sfacciati, in congiunzione.
Eh già, perché c’è anche che il signor Marte, al secolo dio della guerra, stasera è in “grande opposizione”, ossia dalla parte opposta al Sole rispetto alla Terra, quindi ben visibile a circa 7° dalla sua innamorata.
Li guardo ammirata, e penso che i santi vanno in estasi perché spesso hanno la possibilità di assistere a spettacoli di questo genere, molto più da vicino.
Sposto la testa di circa 35° verso Sud e scorgo Giove, il gigante gassoso è egocentrico, non poteva mancare stasera. E lì, dove di solito si trova, ad Ovest, c’era anche Venere fino a un attimo fa, ma è tramontato, il signorino è fragile, va a letto presto di solito.
Mi suggestiono, non riesco a staccare gli occhi dal cielo, la Signora è sempre più rossa, ed io sono così piccola, niente in confronto. Mi pare di divenire rossa anch’io, sorrido, e sudo, leggermente..colgo un odore strano, come di muschio e d’umido, come se fossi più vicina alla Terra. Vado, Signora mia, vado, obbedisco. Nei secoli, ho smesso di rabbrividire. Vado.
E mi lascio correre sfrenata dentro il bosco, con gli occhi strizzati e i sensi che scoppiano, ormai so esattamente cosa succederà, sarà bellissimo, purtroppo. Tutto accadrà in un attimo, come quando vedi il tuo amore per la prima volta e le endorfine ti scaldano l’anima.
E poi, tornerà tutto uguale a prima, lento, semplice, tranquillo. Fino alla prossima luna rossa.