Il 9 Novembre il Presidente Occhiuto ha incontrato il Ministro Salvini sulla questione Ponte. Nell’incontro ha posto sul tavolo due temi cruciali: Alta Velocità e 106. I due temi sono quelli emergenti.
La preoccupazione è però che Alta Velocità e 106 possano continuare ad essere temi trattati in via del tutto generica.
È necessario invece a partire dall’Alta Velocità, definire un’agenda delle cose da fare in campo ferroviario, allo stesso modo, a partire dalla 106, è necessario richiamare il da farsi in campo stradale. È altrettanto necessario definire le cose da fare in campo portuale ed aeroportuale. Ed è necessario avere un’agenda per verificare costantemente l’avanzamento specifico sui vari problemi: ferroviari, stradali, portuali, aeroportuali.
Si può iniziare dalle ferrovie. Da tre anni i Governi regionali incontrano i ministri di turno mettendo sul tavolo genericamente l’Alta Velocità senza chiarire se si sta discutendo di un’Alta Velocità vera o di una farlocca. Richiamiamo quindi un primo elenco sintetico delle cose da fare.
Alta Velocità ferroviaria. Il Consiglio Superiore del Lavori Pubblici ha richiesto varie integrazioni a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per il tratto Romagnano-Buonabitacolo-Praia, cioè per il tratto che dovrebbe congiungere la Campania alla Calabria. RFI ha sospeso il dibattito pubblico sul progetto di fattibilità, in base alla nota ufficiale del Ministero del 28 settembre 2022.
Ricordiamo che il progetto Ministero-RFI propone che la linea da Salerno a Reggio Calabria che oggi è di 393 chilometri, divenga con l’Alta Velocità 445 chilometri. È l’unico caso sull’intero pianeta in cui costruendo una linea di Alta Velocità invece di accorciare il tracciato di 30-40 chilometri, si allunga di 50. È evidente che un tracciato più lungo del 25% richiede un tempo maggiore del 25%. Questa è la pseudo Alta Velocità che il Consiglio Superiore ha per ora deciso. Sarebbe il momento che il Presidente chieda una verifica del progetto a Nord di Lamezia, ed esiga che venga subito progettato e realizzato il tratto Gioia Tauro-Lamezia che collega i due grandi poli internazionali della Calabria, tratto su cui tutti si troverebbero d’accordo.
Linea Tirrenica. Il tratto da Paola a Villa San Giovanni è inserito nel Corridoio ferroviario merci europeo 3. Dopo Paola, verso Nord, il corridoio punta a Sibari, poi Taranto, Bari, Brennero. Dopo il valico del Brennero attraversa l’Austria, la Germania e si conclude a Stoccolma e Oslo. Il corridoio in Italia è per la maggior parte attrezzato per fare passare i treni lunghi 750 metri. Attualmente in Calabria possono circolare treni da 500 metri. Bisogna subito attrezzare alcune stazioni per permettere il ricovero di treni da almeno 750 metri (se fossero da 1000 metri sarebbe meglio), e quindi la circolazione sino a Gioia di questi treni. È evidente che i treni più lunghi sono economicamente molto più conveninti di quelli attuali da 500 metri e possono dare un forte supporto allo sviluppo del traffico ferroviario dal porto di Gioia Tauro. La Calabria deve chiedere settimanalmente a che punto sono i progetti ed i lavori per permettere il transito dei treni da 750 metri.
Linea Jonica. Bisogna continuare a sostenere la proposta fatta nel 2017 dalla Calabria di inserire la linea da Sibari a Melito nella rete europea. Dal punto di vista tecnico bisogna verificare per ogni singola tratta lo stato di avanzamento dei lavori, che da due anni sembrano avere un rallentamento, dopo l’accelerazione iniziale a seguito del protocollo di intesa firmato nel Maggio 2017 tra Regione e Governo centrale per un investimento di 477 milioni.
Trasversali. La realizzazione della nuova Catanzaro Lido – Lamezia è sempre più importante. Non è ancora stato chiarito: se, lato Catanzaro Lido, ci sarà l’integrazione delle stazioni ferroviarie di RFI e della metro di Catanzaro o continueranno a non integrarsi; se, lato Lamezia, la linea si concluderà “sotto” l’aerostazione permettendo a tutti i passeggeri che provengono da Catanzaro e dalla Jonica di accedere direttamente al trasporto aereo senza improbabili cambi ed attese di altri mezzi. Lungo la linea Paola-Sibari bisogna verificare la realizzazione della stazione di Settimo da tempo finanziata, in asse con la metro Rende-Cosenza.
Stazione aeroporto. La realizzazione della stazione ferroviaria “sotto” l’aeroporto non è più rinviabile. Bisogna procedere alla progettazione della stazione Alta Velocità e convenzionale, con l’integrazione dei differenti rami: verso Cosenza, verso Catanzaro e Crotone, e verso Gioia Tauro. Allo stesso modo bisogna verificare la richiesta fatta dalla Calabria di inserimento dell’aeroporto di Lamezia nella rete europea di primo livello. Ad oggi sembra che tale richiesta non sia stata supportata da Roma e dalla Calabria, e quindi Lamezia non potrebbe salire di livello nel prossimo Piano europeo.
Fermate urbane. È necessario verificare con particolare attenzione lo stato di avanzamento delle progettazioni e delle realizzazioni delle fermate urbane. Oltre quelle cui si è prima accennato di Settimo-Cosenza, e di Catanzaro Lido, bisogna verificare lo stato di avanzamento delle fermate urbane di Reggio Calabria.
Alta Velocità vera: meno di 3 ore tra Reggio e Roma. Dotarsi di un sistema ferroviario valido per il XXI secolo è decisivo per la Calabria, è la condizione basilare per fare sviluppare il PIL. Realizzare una vera Alta Velocità, che in meno di 3 ore colleghi Reggio a Roma, può fare salire il PIL annuo di più di un punto percentuale, nessun altro investimento potrebbe dare questo risultato. Lo sviluppo economico e sociale si può avere solo con una importante integrazione ferroviaria.
Il Ministro Salvini ed il Presidente Occhiuto hanno deciso di istituire un tavolo di confronto. È necessario che ci sia un’agenda sul tavolo sui cui verificare gli avanzamenti e così uscire dalle genericità.
*Università di Reggio Calabria