GINO STRADA SI PRESENTA (E PARLA) AI CALABRESI

GINO STRADA SI PRESENTA (E PARLA) AI CALABRESI

gino strada

A CROTONE
Non si tratta di un ospedale da campo, abbiamo preso in consegna una parte dell'ospedale di Crotone, una struttura ovviamente in muratura e ci stiamo allestendo un reparto Covid, disporremo di una trentina di letti più o meno. Abbiamo anche montato 2 tende al di fuori dell'ospedale, con dei letti, pronte a ricevere pazienti, in un ambiente che certamente non è un ospedale con una struttura muraria ma che comunque è molto confortevole e le abbiamo montate in caso di estrema necessità. Ho visto nei medici di Crotone molta voglia di fare. Credo e spero - che il reparto Covid-2 che abbiamo messo in piedi e che sarà ultimato entro un paio di giorni, per cui potremo accogliere i primi pazienti già da venerdì (4 dicembre, ndr) dovrebbe essere sufficiente per rispondere alle esigenze. Ci fosse una nuova ondata, un nuovo picco, però, non ci troveremo impreparati perché la struttura delle due tende è in diretta comunicazione con l'ospedale".

SUL COMMISSARIAMENTO
Non mi è stato mai chiesto di fare il commissario della sanità in Calabria. Devo dire che nei colloqui che ho avuto anche con il presidente del Consiglio, non mi è stato mai chiesto, né l'ho chiesto io. Tra l'altro, non mi vedo neanche in quella funzione. Il Commissario ha altre funzioni e competenze che io non ho.

IL RUOLO DI EMERGENCY È IN CALABRIA
Io spero che la politica non arrivi anche a condizionare il nostro lavoro che, ripeto, non è quello di rimettere in sesto la sanità calabrese, ci vorrebbe ben altro, ma quello di rispondere adesso a chi ha bisogni legati all'emergenza Covid. Mi pare che le premesse per poter lavorare in tranquillità e sicurezza ci siano tutte".

SANITÀ PUBBLICA E PRIVATA
Io non abolirei la sanità privata, credo che la sanità privata abbia diritto di cittadinanza purché rispetti le leggi, le regole. Credo però altrettanto fermamente che la sanità privata debba svolgere il proprio ruolo con i propri soldi, non con i soldi della sanità pubblica. Il problema è proprio questo, la sanità pubblica, pur avendo a disposizione i soldi necessari, poi non se li ritrova perché una fetta consistente finisce nelle tasche del privato come profitto, e questo è il legame da spezzare.
   Credo che il primo passo sia quella di fare una netta separazione fra sanità pubblica e il resto. Il resto dovrebbe gestirsi, lo ripeto fino alla nausea, con le proprie risorse, quindi occorre rompere questo legame per cui chiunque ha intenzione di investire nella sanità privata, la prima cosa che fa è convenzionarsi con sistema sanitario nazionale, così da mettersi nelle condizioni di agire come privato, quindi che bada al proprio interesse, ma utilizzando soldi della sanità pubblica.
   E’ il primo legame che va rotto, se si rompe quel legame ci si accorgerà che diventeranno molto meno gli investimenti nel settore sanitario da parte di chi vuol far soldi, da parte di chi ha intrallazzi con la politica e anche con la malavita. Il fatto che la sanità calabrese rappresenti il 70% del bilancio regionale è una cosa credo unica al mondo. Da nessuna parte si spende il 70% dei soldi per la sanità, sarebbe un bellissimo mondo, da un certo punto di vista, se poi quei soldi non finissero nelle mani sbagliate.

NON CHIUDERE OSPEDALI 
Credo che questa situazione degli ospedali chiusi o mai aperti in Calabria sia veramente paradossale, umiliante. Non sarebbe dovuto accadere, ma sono anni che si chiudono ospedali in un contesto, la Calabria, che avrebbe invece bisogno di poter garantire ai propri cittadini di curarsi vicino casa anziché affrontare viaggi della mezza speranza.

QUEL CHE SERVE ALLA SANITÀ IN CALABRIA
Per la sanità calabrese servirebbe una rivoluzione, piu' che una ristrutturazione, che non coinvolge solo medici o infermieri ma tutta la politica che ha responsabilità decennali.

LA POLITICA, L’AFRICA
Non ho alcuna intenzione di fare il politico". (In proposito Strada ha pacatamente e con garbo risposto ad alcune precedenti affermazioni del presidente ff della regione Nino Spirli' che sulla presenza di Strada in Calabria aveva annotato che la Calabria non e' l'Africa o l'Afghanistan, ndr). "Non ho sentito quelle parole e credo non siano state interpretate correttamente. Io non faccio il missionario tantomeno in Africa. L'Afghanistan comunque non è in Africa. In Calabria si trova già il nostro ambulatorio di Polistena del quale il nostro presidente (Spirlì, ndr) non si è accorto. A Polistena, su invito del sindaco, abbiamo iniziato a fare anche i tamponi. Se arriveranno richieste analoghe da altre parti della Calabria le prenderemo in seria considerazione.

EMERGENZA COVID E ITALIA
Sulla gestione italiana dell'emergenza Covid credo si sia messo a nudo il Re, nel senso che si è scoperta la fragilità estrema di un sistema sanitario che è andato negli anni via via sempre più impoverendosi per l'ingresso massivo del profitto nella medicina, che è stata considerata non un diritto di tutti ma una merce disponibile a pagamento per chi può permetterselo, come un supermercato. Credo che questa cosa abbia suscitato la consapevolezza che è indispensabile ritornare a una sanità pubblica.

EMERGENCY IN CALABRIA NON SARA' PRESENZA SPOT
"Resterò in Calabria un'altra settimana, poi la settimana prossima vediamo, perché ci sono tante cose a cui badare. Certamente non sarò assente dalla Calabria nei prossimi tempi, come tutta la divisione medica di Emergency, non sarà assente. Poi chi verrà e per quanto tempo è ancora da definire, ma certamente la presenza di Emergency non sarà una presenza spot. Di sicuro nei prossimi giorni a Catanzaro incontrerò il commissario Longo per discutere sul da farsi. Non so se incontrerò il presidente ff della Regione ma la cosa non mi creerebbe assolutamente alcun problema.