Le celebrazioni per i 900 anni del Duomo di Catanzaro non si svolgeranno nel luogo di culto che nel 1121 venne consacrato e dedicato a santa Maria Assunta e agli apostoli Pietro e Paolo.
La chiusura della cattedrale del capoluogo, dunque, non permetterà i festeggiamenti attesi dalla cittadinanza e dalla Diocesi di Catanzaro-Squillace. In seguito al crollo del soffitto di una delle cappelle laterali il Duomo è stato infatti chiuso nel mese di gennaio 2017 e non si hanno notizie sui tempi della riapertura.
La Regione e il Ministero hanno stanziato più di 3 milioni di euro ma ad oggi i lavori eseguiti riguardano solamente quelli di somma urgenza nel dicembre 2018 per la rimozione degli apparati campanari.
Perché, dunque, non è aperta la cattedrale? Ad oggi “non esiste un progetto esecutivo da appaltare – spiegano dalla Diocesi – e le attività necessarie ai lavori di ristrutturazione e restauro sono state caratterizzate da vistose lentezze di carattere burocratico per le quali ancora non si vedono spiragli. Tra il 2019 e il 2020 il segretariato regionale del Mibact, diretto da Salvatore Patamia, ha affidato la progettazione esecutiva riguardo il restauro e la verifica della vulnerabilità sismica. Si è avviata l’indagine geologica sulle fondazioni dell’edificio. Sono noti solo i risultati dell’analisi sui rischi sismici che sono necessari alla progettazione degli interventi di consolidamento, tenuto conto dell’uso pubblico dell’edificio’’.
L’unica certezza, dunque, è che le celebrazioni per i 900 anni dalla costruzione della prima cattedrale di epoca normanna della città di Catanzaro non potranno tenersi nel sacro immobile. La città capoluogo di regione non può certo restare ancora a lungo senza la sua cattedrale e il silenzio assordante della politica (e non solo) attorno alla vicenda non fa che procurare dubbi e preoccupazioni. Occorre un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni per riconsegnare e riaprire al culto la chiesa cattedrale di Catanzaro.