LA Calabria tra rifiuti ed eccellenze. VELTRI

LA Calabria tra rifiuti ed eccellenze. VELTRI

ecoplan      di FILIPPO VELTRI - Quando Mario Oliverio ha deciso di candidarsi a Governatore della Calabria ben sapeva che tra i disastri e le macerie che lo attendevano vi erano quelle rappresentate dal caos rifiuti e dall’arretratezza e sudditanza con cui fino ad oggi è stato affrontato il problema.

Tuttavia essendo egli un ottimista (altrimenti, non avrebbe fatto questa scelta!) gli sarà venuta in mente la famosa frase di Winston Churchill: ‘’l'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, ilpessimista vede pericolo in ogni opportunità’’.

Dato quindi per scontato che l’ordinanza “in deroga” con la quale all’antivigilia di Natale ha autorizzato l’aumento del conferimento in discarica sia quasi un atto dovuto, legato ad aspetti emergenziali di tipo sanitario ma anche di ordine pubblico, ci aspettiamo adesso che anche su questo fronte il Presidente dia segnali di vera rotture ed inversione di tendenza rispetto al passato, che ha segnato pratiche di ogni genere e tipo che hanno fatto solo male, sotto tutti i punti di vista, sanitario ed economico in primo luogo, alla Calabria e ai calabresi.

Paradossalmente il fatto di essere penultima nella pratica della raccolta differenziata ed arrivare quindi in ritardo rispetto al resto del Paese, pone la Calabria in una condizione di “vantaggio” che le consente di mutuare ed emulare le migliori pratiche altrove messe in atto.

E qui si gioca la prima sfida per Oliverio, che dovrà avere anche in questo caso l’umiltà, la praticità e l’intelligenza di programmare ed agire soprattutto attraverso un incessante benchmarking con chi si è cimentato prima, ed al meglio, con queste problematiche. Questo significa tenere lontano “super esperti” e “pseudo consulenti” il cui “lavoro” fatto fino ad oggi ha prodotto i “risultati” che sono sotto gli occhi di tutti ed i cui vantaggi, questi si’, si sono manifestati in altre realtà e verso gruppi industriali che non hanno fatto altro che continuare a colonizzare i territori calabresi depredando risorse a loro destinati.

In questo senso serve quindi una netta inversione di scelte e di strategia che metta al primo punto una stretta collaborazione scientifica con il mondo universitario e con le associazioni ambientaliste che hanno una visione radicale dal punto di vista dei valori ma realistica e pratica dal punto di vista delle soluzioni.

Ma assieme ad questa sinergia serve anche una stretta collaborazione con gli enti locali, con le associazioni di categoria ed in particolare con le aziende del settore che in Calabria non mancano e che operano nel silenzio e nell’indifferenza generale costituendo anche punte di eccellenza nazionale ed internazionale.

Ecco perché recuperare il terreno perduto sul versante della raccolta differenziata dovrà significare non certamente aumentare il conferimento per il recupero energetico dei materiali recuperabili e riciclabili, ma al contrario diminuirlo il più possibile a vantaggio della loro trasformazione in ri-prodotti dall’utilizzo diffuso e continuo ed a loro volta riciclabili.

In pochissimi sanno che, nonostante lo sconfortante dato regionale, in Calabria esistono eccellenze in tema di raccolta differenziata che vanno dai piccoli comuni, come quello di Saracena; ai medi come quello di Roccella e nei grandi comuni come Cosenza che ha raggiunto percentuali del 60% ed è stata recentemente premiata da Legambiente trai comuni Ricicloni a livello nazionale.

Questo per quanto riguarda la raccolta differenziata: ma in Calabria esistono anche delle eccellenze anche nel settore del recupero e nella trasformazione dei rifiuti che andrebbero maggiormente sostenute e promosse a tutti i livelli e che invece scontano difficolta ad imporsi per come saprebbero e potrebbero.

In effetti anche in questo caso, pochissimi sanno che nel comune di Pero in provincia di Milano, praticamente accanto alle aree dove fra pochi mesi si aprirà l’EXPO 2015, esiste la prima, e al momento unica, piazza giardino, realizzata oltre quattro anni fa e pavimentata con materiali prodotti da un’azienda calabrese, la Ecoplan di Polistena, che ricicla la plastica proveniente dagli scarti della produzione dei pannolini e la sansa esausta della filiera di produzione dell’olio d’oliva della Piana di Gioia Tauro, che è stata l’unica in Europa in grado di soddisfare questa scelta ed esigenza progettuale voluta da un investitore immobiliare americano. Gli esempi e le best-pratices non mancano quindi neanche da noi e sarebbe veramente un bel segnale se il Presidente Oliverio partisse anche da queste realtà magari cominciando proprio dall’utilizzarle per la realizzazione dello stand della Calabria ad EXPO 2015. Allora la Calabria comincerebbe a far parlare di se non solo in negativo.

*editorialista del Quotidiano