CROTONE. Rissa Pd su Capo Colonna. Vallone Vs Lanzetta: Ragiona come al mercato… MUSCO

CROTONE. Rissa Pd su Capo Colonna. Vallone Vs Lanzetta: Ragiona come al mercato… MUSCO

lcc      di SIMONA MUSCO* - Il sindaco di Crotone Peppino Vallone “chiede la testa” del ministro Maria Carmela Lanzetta. Dopo la lettera della titolare degli affari regionali al collega Dario Franceschini, Vallone ha a sua volta preso carta e penna, questa volta scrivendo al premier Matteo Renzi, accusando di «pressappochismo istituzionale e politico» l’ex sindaco di Monasterace, definita senza mezzi termini «inadeguata al ruolo istituzionale che ricopre».

A scatenare le ire del primo cittadino è l’appunto che la Lanzetta fa nella sua lettera a Franceschini, al quale aveva chiesto di intervenire per evitare la deturpazione dell’area di Capo Colonna, con la pavimentazione dell’area archeologica «per destinarla a parcheggio della chiesa ivi esistente, coprendo irrimediabilmente i manufatti emersi dallo scavo del Foro».

Nella sua lettera, dunque, la Lanzetta puntava il dito, senza nominarlo contro Vallone, reo di «altri interventi improvvidi già in passato attuati nella città di Crotone, segnali ripetuti di una scarsissima attenzione e considerazione delle proprie ricchezze culturali».

lcc2Accuse infondate, ribatte Vallone. «Considero la recente esternazione della ministro Maria Carmela Lanzetta improvvida, inaccettabile, imprudente e offensiva – afferma -. Chiunque ricopra incarichi istituzionali, ed un ministro della Repubblica in particolare, ha il dovere di conoscere fatti e circostanze prima di emettere giudizi generici fondati sul sentito dire e non sulla conoscenza specifica di fatti. Così si ragiona al mercato, non nelle stanze dove si ricoprono importanti incarichi istituzionali dello Stato. Lo dico con chiarezza, signor presidente del Consiglio, non mi sento rappresentato da questo ministro».

E mentre la campagna per impedire l’intervento si allarga, collezionando adesioni su adesioni, grazie anche all’interrogazione parlamentare presentata dai cinque stelle Paolo Parentela e Nicola Morra, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio ha chiesto al dipartimento cultura dell'ente di avviare un'indagine conoscitiva sulla vicenda.

lcc1E nel mezzo della bufera politica si inserisce anche la Soprintendenza, che smentisce i pericoli paventati da grillini e Lanzetta. «Non si tratta di lavori per la realizzazione di un parcheggio, bensì della definitiva sistemazione del sagrato», afferma la soprintendente Simonetta Bonomi, che in relazione alla tettoia che andrà a coprire il “balneum”, l’edificio che conserva i preziosi mosaici, ha specificato che «lo proteggerà dagli agenti atmosferici e permetterà ai visitatori di ammirarlo dopo tanto tempo». La Bonomi accusa di «accanimento» i manifestanti, che hanno reagito con una protesta «tardiva – afferma - in quanto il progetto, regolarmente approvato da tutti gli enti interessati, è pubblicato sul sito della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria da oltre un anno senza che alcuno prima abbia mai contestato le scelte progettuali adottate – conclude -. Si corre il rischio di non veder completate le opere previste, perché il perdurare dell’occupazione potrebbe pregiudicare gravemente il buon esito dei lavori, togliendo così un’opportunità di miglioramento sostanziale al parco di Capo Colonna».

*giornalista del Garantista