Giovedì 9 maggio 2024 anche la Calabria festeggia la Giornata dell’Europa e quest’anno segna il 74°della Dichiarazione Schuman da cui nacque la Comunità europea.
Con l’allargamento abbiamo dimostrato che intendevamo veramente rendere l’Europa globale e libera: oggi più di 448 milioni di uomini e donne in 27 democrazie vivono in una Unione che condivide istituzioni e moneta mentre altri Paesi bussano alla porta.
Certo, la crisi economica e sociale di questi ultimi anni, nel mezzo di una tempesta iniziata
all’interno del nostro continente, ha messo alla prova la determinazione comune.
Secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro gli italiani si dichiarano ottimisti sul futuro dell’UE,
con una percentuale in calo rispetto al precedente 67%. Anche se solo il 43% del campione italiano
esprime fiducia nell’UE mentre il 9% dice di non fidarsene; mentre solo il 30% degli italiani pensa
che la propria voce conti nella UE.
Altri dati significativi riguardano la politica estera , il 54% del campione italiano ritiene che la voce
dell’UE conti nel mondo ma è la percentuale più bassa tra i paesi UE. Il 69 % vuole una politica
estera comune e ritiene che l’Europa unita rappresenta un’area di stabilità in un contesto globale
travagliato da guerre e tensioni.
Proprio per questo il 74% degli italiani è a favore di una politica comune su difesa e sicurezza, per il
rafforzamento della cooperazione comune, per un migliore coordinamento degli acquisti di armi e
materiale militare, mentre il 62% del campione italiano è favorevole all’aumento del bilancio
militare europeo.
Tra le principali preoccupazioni degli italiani, inoltre, l’immigrazione, perciò il 73% giudica con favore una
politica europea comune. Il 66% ritiene che il nostro Paese dovrebbe aiutare i rifugiati, mentre il 29% pensa che non sia necessario.Allo stesso tempo, l’80% del campione italiano, in crescita rispetto al 75%
Rispetto all’importanza del ruolo del Parlamento europeo, negli ultimi anni questa ha toccato due picchi: il 63% nei mesi della pandemia, nel 2022, e, poi, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina Ora il 56% del
campione europeo esige un ruolo più importante del’UE, percentuale in aumento. La stessa riscontrata in
Italia.
Comunque, l’ultimo sondaggio Eurobarometro, prima delle elezioni di giugno, rivela consapevolezza tra i
cittadini e preoccupazione per l’attuale contesto geopolitico.
Infatti, il 59% dei cittadini italiani si mostra interessato alle prossime elezioni. Durante la campagna
elettorale i cittadini europei vogliono che la lotta alla povertà e alla esclusione sociale nonché il
sostegno alla sanità pubblica siano i principali temi in discussione.
Rispetto alla media EU27, gli italiani vogliono parlare di più di salute pubblica, creazione di più
posti di lavoro e aiuto all’economia. Maggiore attenzione, sempre rispetto alle media, anche per i
diritti dei consumatori e per l’indipendenza energetica.
Ora, non vi è chi non veda e riconosca indispensabile, nella nuova fase politica in cui è entrata la
costruzione dell’Europa, la funzione della scuola, perché essa dipenderà dalla possibilità che si
realizzi un grande spazio europeo dell’istruzione e della formazione, senza il quale sarà difficile
costruirla.
La nuova Europa di questo decennio dovrà irrobustirsi nelle scuole contro i tentativi dei disfattisti
ed un antieuropeismo nascente. Gli ambasciatori di questa Europa sono e saranno i giovani. Non
sono slogan, ma la pura e semplice realtà.
Basti pensare alla Generazione Erasmus.Con oltre 13 milioni di europei coinvolti, il programma
Erasmus è considerato tra i maggiori successi nella storia europea. In questo contesto l’Italia
rappresenta uno dei principali protagonisti, con oltre 720.000 studenti italiani partiti, dal 1987 ad
oggi, per periodi di studio o tirocinio
Il Paese ha dimostrato anche una forte capacità attrattiva collocandosi al secondo posto in Europa
per accoglienza, con circa 200mila studenti ospitati dal 2014. In crescita anche la partecipazione del
settore scolastico, che ha chiuso il 2023 con oltre 16.000 studenti e 10.000 insegnanti in mobilità
per formazione e scambi e 1400 istituti scolastici accreditati.
I dati raccontano un 2023 estremamente positivo con numeri in crescita : 4.900 candidature e 1.700
progetti finanziati. Nei settori Scuola, Istruzione superiore ed Educazione degli adulti, oltre 83.000
persone nel 2023-24 partiranno per studio, tirocinio o formazione. L'Italia è il quarto paese in
Europa per numero di studenti in mobilità e il secondo per accoglienza: 45mila studenti italiani
intraprendono ogni anno una mobilità Erasmus per studio o tirocinio, in Europa e nel mondo. Con
oltre 13 milioni di europei coinvolti, il Programma Erasmus è considerato tra i maggiori successi
della storia europea. L’impegno finanziario per l’Italia nei tre settori, scuola istruzione superiore
educazione adulti, ammonta a 216 milioni: i 1.713 progetti approvati su 4.879 candidature,
prevedono la partecipazione di 83.068 soggetti.
Ora fino a poco tempo fa è stato di moda parlare male dell’Unione Europea (ora certamente di
meno dopo i finanziamenti previsti col Recovery Fund per oltre 200 miliardi), criticare con forza la
sua mancata coesione, la sua moneta forte e debole nello stesso tempo. Certo, tutto questo è
legittimo ma forse dovremmo anche ricordare l’enorme investimento fatto dall’UE in particolare nel
mondo della scuola, anche calabrese, dove, nel corso di questi anni, le attività proposte nelle classi,
assolutamente gratuite, sono state moltissime e variegate, dal rafforzamento dei servizi e delle
strutture per l’istruzione e la formazione al miglioramento dei processi di apprendimento,
qualificazione e crescita professionale e per la riqualificazione degli edifici scolastici.
Ed ora, in aggiunta, vanno considerate le principali risorse PNRR per la nostra regione dove sono
state autorizzate 510.363,275 euro da investire nella edilizia scolastica per la costruzione di palestre,
asili nido, scuole dell’infanzia e la messa in sicurezza di mense scolastiche.
E poi per le Scuole e gli Istituti Tecnici Superiori 179.011.601 di euro finalizzati alla riduzione della
dispersione scolastica, ai laboratori e alla offerta formativa degli ITS, alla trasformazione di aule
didattiche, per l’orientamento, la formazione del personale scolastico e la didattica digitale
integrata.
Inoltre, 72.600.005 euro a supporto di interventi di edilizia scolastica PNRR in corso di attuazione.
La gestione di queste risorse, che vanno ulteriormente rafforzate, costituisce una opportunità
straordinaria per far crescere la Calabria, e resta una sfida complessa che la regione sicuramente
vincerà.
La posta in gioco è alta. Riguarda il futuro dell’Europa Unita, la prosperità e il tenore di vita
comune a fronte di tentazioni isolazionistiche nazionali, di involuzioni storiche tali da far ritornare a
contrapposizioni disastrose. La costruzione politica dell’Europa non é stata fin qui e non sarà
certamente per il futuro il risultato dell’egemonia politica o militare di qualche potenza dominante.
La costruzione dell’UE può e deve essere il risultato di una capacità di condivisione di regole e
principi e di una cultura politica democratica partecipata. Questo rimanda al concetto di cittadinanza
europea, alla costruzione di noi stessi, di noi tutti, come cittadini dell’Europa attraverso nuove
reciproche relazioni.
Perciò la partecipazione degli studenti e dei giovani reggini e calabresi al voto dell’8 e 9 giugno
diventa strategica e indispensabile; l’evento potrà contribuire a rendere più consapevoli i nostri
giovani sulla necessità di un loro attivo protagonismo per l’esercizio di una cittadinanza europea.
Ricordando, altresì, che occorre una nuova pedagogia della cittadinanza perché l’Europa di oggi e
del domani non potrà essere realizzata senza o contro i giovani e che non si costruisce l’Europa
senza e tantomeno contro il Mediterraneo, dove la nostra Calabria svolge la funzione di regione
cerniera a cavallo di due grandi culture. Sarebbe come formare una persona senza tener conto o
contrastando la sua infanzia e la sua adolescenza.
La nuova deputazione europea della nostra circoscrizione elettorale dovrà farsi carico in Europa di
veicolare un messaggio forte e chiaro e contribuire a riempirlo di contenuti e azioni sociali,
politiche, culturali ed economiche.
*già Dirigente tecnico USR Calabria