LA RECENSIONE. 9/11 di Sid Jacobson & amp; Ernie Colon, Alet Edizioni

LA RECENSIONE. 9/11 di Sid Jacobson & amp; Ernie Colon, Alet Edizioni

 Quasi 3000 persone sono morte nell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. La più grande perdita di vite umane per un attentato sul suolo americano. Come è potuto accadere? E si poteva evitare?

Nel 2002 i membri del Congresso e il Presidente Bush hanno avviato un’inchiesta sull’11 Settembre per rispondere a queste domande. Il rapporto della Commissione di oltre 500 pagine è stato pubblicato nel 2004 ed è diventato un best seller negli USA. Esaminava le circostanze che hanno portato all’11 settembre e gli errori commessi dalla Casa Bianca e dal Servizi segreti, compresa l’insufficiente sicurezza degli aeroporti americani, dimostrando come gli Stati Uniti fossero impreparati e incapaci di prevenire simili attacchi. Questa la copertina di 9/11 di Sid Jacobson & Ernie Colon. Il libro di graphic journalism racconta con la tecnica del fumetto il rapporto della Commissione. Il risultato è notevole perché permette di seguire contemporaneamente cosa accade ai quattro aerei, e cosa accade nei centri di controllo e di sicurezza, contemporaneità che i libri ed i film non riescono a rendere così bene.

Non è semplice parlare dell’11 Settembre. Nell’immaginario di intere generazioni c‘è un prima ed un dopo: le guerre in Iraq, la guerra trasformata in Afghanistan, la ricerca di Bin Laden, il terrore globalizzato, il conflitto globale tra urbano e rurale, l’unificazione tra religione e politica. Non è facile ricordare l’11 Settembre: il più grande attacco terroristico della storia a noi vicina. Troppi gli elementi su cui riflettere, troppe le voci. È stato raccontato in molti modi, nei film, nei libri, nei documentari, nelle serie tv. Spike Lee ha dato spazio a voci dissonnanti quelle scientifiche e quelle a-scientifiche; Turning Point ha riportato solo filmati originale lasciando ogni commento agli spettatori; Designed Survivor inizia dove non sono arrivati i fatti reali, e cioè alla distruzione del Campidoglio con tutti i parlamentari USA, i membri del Governo ed il Presidente, la Corte Suprema. Fahrenheit 9/11 di Michael Moore, pone domande che ancora aspettano risposte. E tanto altro ancora.

Certamente 9/11 di Jacobson e Colon utilizza in modo valido le varie tecniche e permette al lettore di seguire la ricostruzione dei fatti e le riflessioni della Commissione su cosa era evitabile e su cosa bisognerà fare. La questione più importante che emerge, dal rapporto della Commissione, è la capacità di individuare carenze e proposte risolutive efficaci. Da questa capacità emergono due temi, nel confronto con l’Italia.

Il primo tema. La capacità di individuare problemi e soluzioni. Si pensi come esempio alla Commissione Antimafia. La Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia fu istituita per la prima volta da una legge del 1962, nella III legislatura. Successivamente, nella IV legislatura essa fu presieduta dal senatore Donato Pafundi. Già nel 1969 Michele Pantaleone ne denunciava tutti i limiti, basta rileggere “Antimafia occasione mancata”, un libro del 1969. Dice Pantaleone. “Le dichiarazioni del presidente della commissione antimafia, l’impegno delle forze di polizia e dei carabinieri, lo spirito di collaborazione della popolazione siciliana con la commissione e con i tutori dell’ordine, la raccolta dell’imponente materiale negli archivi della commissione, lasciavano sperare in un’opera di aperta e coraggiosa denuncia che avrebbe eliminato dalla vita pubblica la parte corrotta della classe politica, ponendo anche fine alle numerose campagne scandalistiche che avevano coinvolto l’intera classe dirigente. La Sicilia operosa e cosciente di un’esigenza di progresso e rinnovamento, ansiosa di avere una classe politica onesta, pulita, trasparente nelle intenzioni e nelle opere, guardava con ansia alla commissione e ne attendeva fiduciosa l’azione. Purtroppo, ancora una volta le aspettative sono state deluse”. E le tragedie successive hanno reso tanto più forti le parole di Pantaleone: Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, la sequenza infinita di martiri.

La Commissione 9/11 invece, ricostruendo cosa era accaduto prima dell’attentato del 2001 (in particolare fa riferimento all’attentato del 1993 nei sotterranei delle Torri Gemelle) denuncia chiaramente come “l’attentato del 1993 al world trade center non fa compiere grandi passi avanti all’antiterrorismo americano, anzi gli agenti si concentrano sui crimini tradizionali”.

Il secondo tema. La capacità tecnica di risposta. Nel rischio relativo a qualunque evento si distinguono tre componenti fondamentali: l’occurrence e cioè la capacità di prevedere un evento, la vulnerability e cioè la capacità di resistere all’evento da parte delle strutture colpite, e l’exposure cioè la capacità di ridurre l’esposizione mediante l’evacuazione. La Commissione 9/11 accerta che dopo l’attentato del 1993 non erano state testate evacuazioni negli edifici colpiti dal primo attentato. Gli USA dopo l’11 Settembre e l’uragano Katrina del 2005, hanno impostato imponenti programmi per ridurre l’esposizione, sia predisponendo piani di evacuazione simulati con i modelli scientifici più avanzati, sia organizzando sistematicamente formazione ed evacuazioni sulla base dei piani simulati. L’Agenzia Federale FEMA coordina tutte queste attività.

In questo è verificabile un ritardo culturale in Europa ed in Italia, dove i piani di evacuazione spesso non sono simulati con adeguati modelli scientifici, particolarmente con modelli di tipo dinamico che studiano i sistemi urbani che devono permettere l’evacuazione.

Gli USA, dopo l’11 Settembre hanno finanziato interi dipartimenti universitari per lo studio dei problemi del rischio, inteso come occurrence, vulnerability e exposure. Niente di questo si è visto in Europa ed in Italia. La capacità di riprendersi e migliorarsi, analizzando senza veli quanto accaduto a partire proprio dai lavori della Commissione, costituisce una lezione di grande democrazia che gli USA hanno offerto a tutto il mondo.

Francesco Russo

Università di Reggio Calabria

9 settembre 2024