La Procura della Repubblica di Palmi ha aperto un'inchiesta per accertare
eventuali responsabilita' per la morte di Man Addia, di 31 anni, di nazionalita'
liberiana, deceduto a Ferdinando a causa del freddo mentre dormiva in auto dopo
che non aveva trovato posto nella tendopoli allestita per ospitare gli immigrati
che lavorano come stagionali per la raccolta degli agrumi. La Procura ha
disposto l'autopsia per accertare le cause della morte dell'immigrato e se ci
siano state responsabilita' da parte dei sanitari del 118. Questo perche' il
personale sarebbe intervenuto, stando a quanto hanno riferito gli amici dell'
immigrato, soltanto un'ora dopo la telefonata fatta alla centrale operativa del
servizio. I sanitari che hanno attuato il primo intervento e praticato
un'iniezione all'immigrato sarebbero andati via inoltre assicurando, sempre
secondo il racconto fatto dagli amici dell'immigrato, che sarebbero tornati dopo
un'ora per accertarsi delle condizioni di Addia. Secondo intervento che, invece,
non c'e' mai stato. Stamattina, dopo il nuovo malore che ha accusato, Addia e'
stato portato dai suoi amici in auto nell'ospedale di Gioia Tauro, dove pero' e'
giunto cadavere. Scopo dell'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica e'
anche di accertare se l'immigrato sia morto effettivamente di freddo o se fosse
affetto da qualche patologia che ha concorso al decesso. (fonte ansa)
eventuali responsabilita' per la morte di Man Addia, di 31 anni, di nazionalita'
liberiana, deceduto a Ferdinando a causa del freddo mentre dormiva in auto dopo
che non aveva trovato posto nella tendopoli allestita per ospitare gli immigrati
che lavorano come stagionali per la raccolta degli agrumi. La Procura ha
disposto l'autopsia per accertare le cause della morte dell'immigrato e se ci
siano state responsabilita' da parte dei sanitari del 118. Questo perche' il
personale sarebbe intervenuto, stando a quanto hanno riferito gli amici dell'
immigrato, soltanto un'ora dopo la telefonata fatta alla centrale operativa del
servizio. I sanitari che hanno attuato il primo intervento e praticato
un'iniezione all'immigrato sarebbero andati via inoltre assicurando, sempre
secondo il racconto fatto dagli amici dell'immigrato, che sarebbero tornati dopo
un'ora per accertarsi delle condizioni di Addia. Secondo intervento che, invece,
non c'e' mai stato. Stamattina, dopo il nuovo malore che ha accusato, Addia e'
stato portato dai suoi amici in auto nell'ospedale di Gioia Tauro, dove pero' e'
giunto cadavere. Scopo dell'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica e'
anche di accertare se l'immigrato sia morto effettivamente di freddo o se fosse
affetto da qualche patologia che ha concorso al decesso. (fonte ansa)