“Renzi ha sicuramente ragione a preoccuparsi – prosegue Nicolò – perché non solo i sondaggi ma gli orientamenti e i sentimenti dei cittadini gli dicono forte e chiaro che la sua falsa riforma istituzionale verrà bocciata. Forse il premier punta a limitare la sconfitta, contenendo il divario che preannuncia una sonora trombatura. Ma i suoi giochetti si fanno giorno dopo giorno più pesanti man mano che si avvicina la data della consultazione referendaria”.
“Purtroppo – aggiunge l’esponente politico – volenti o nolenti, sindaci, assessori e presidenti di Regione con enormi difficoltà a dar risposte ai cittadini ed alle fasce sociali più deboli per le politiche di Renzi, messi alle strette si lasciano alle spalle ogni riserva di orgoglio e cedono alle pressioni del premier che li blandisce con pressioni fortissime e promesse luminose. Si tratta di metodi che ricordano molto quello che accadeva a Napoli in una memorabile campagna elettorale di oltre mezzo secolo fa. C’era Achille Lauro, con i suoi galoppini, come venivamo chiamati allora, che distribuivano pasta e farina nei quartieri popolari. Si parlò di distribuzione di metà banconote da mille lire e della celeberrima scarpa destra, l’altra metà o la scarpa sinistra veniva consegnata dopo il voto. Malcostume politico, sicuramente, al limite del ricatto. Anche se bisogna riconoscere che l’armatore Lauro, il famoso ‘Comandante’, spendeva soldi propri. Non usava strumenti e danaro pubblico come invece accade oggi”.