Ci auguriamo - proseguono -, pertanto, che anche le altre sigle sindacali che hanno fatto della denuncia dei metodi patronali la propria architrave nell'azione sindacale a livello nazionale, possano essere d'esempio anche a livello territoriale. Il torto della Cgil? Quello di richiamare il rispetto delle regole in materia di accreditamenti e di autorizzazioni, nonché' delle leggi regionali, nazionali e dei contratti di lavoro e la trasparenza nelle assegnazioni dei posti letto. Non consentiremo a nessuno di utilizzare i lavoratori come ostaggi attraverso il ricatto della tenuta occupazionale per esercitare sugli stessi indebite pressioni.
La Cgil non ha mai partecipato a riunioni con il dipartimento alla Salute della Regione Calabria senza informarne i lavoratori, perche' il nostro unico interesse e' quello di salvaguardare i posti di lavoro. Comprendiamo che sulla disperazione dei lavoratori si sta evidentemente costruendo una battaglia sui posti letto, ma riteniamo che il gruppo Igreco dovrebbe mettere in piedi le proprie politiche aziendali senza utilizzare i bisogni di lavoratrici e di lavoratori che hanno gia' dato in quanto a sacrifici per far si' che Madonna della Catena potesse avere un futuro con l'attivazione di strumenti a sostegno del reddito. Ne' possono utilizzare a man bassa la disponibilita' di testate giornalistiche per attaccare la nostra organizzazione che in modo trasparente ha sempre difeso i lavoratori e sta continuando a farlo anche in questa fase. Nell'incontro di domani - concludono -, convocato dal Prefetto su richiesta anche della Cgil, auspichiamo di trovare tutti i soggetti coinvolti per cercare di salvaguardare i lavoratori, che sono come sempre l'anello debole delle vertenze e rischiano di essere strumentalizzati perché' vivono il bisogno sulla loro pelle".