Non esistono oggi leggi che sanciscano l' incompatibilita' tra l'aderire a organizzazioni come la massoneria e lo svolgere una funzione pubblica in un ruolo apicale. Tutto questo viene previsto in due proposte di legge che sono state presentate oggi, nel corso del convegno "La mafia non e' piu' quella di una volta, ma resta quella di sempre", che si e' svolto alla Camera. Il deputato del Pd Davide Mattiello, componente della Commissione Antimafia, ha presentato infatti un testo che prevede magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, dirigenti della Pa, ufficiali dirigenti delle Forze Armate, avvocati e procuratori dello Stato, personale militare e delle Forze di polizia di Stato, personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia, personale di livello dirigenziale del Corpo nazionale di Vigili del Fuoco, della carriera dirigenziale penitenziaria, professori e ricercatori universitari "non possano partecipare o affiliarsi ad associazioni che comportino un vincolo gerarchico e solidaristico particolarmente forte attraverso l'assunzione di forme solenni di vincoli come quelli richiesti dalle logge massoniche o da associazioni similari".
Si prevede che chiunque promuove o dirige un'associazione segreta o svolge attivita' di proselitismo a favore della stessa e' punito con la reclusione da 3 a sette anni. La condanna importa la interdizione dai pubblici uffici per dieci anni. Chiunque partecipa ad un'associazione segreta e' punito con la reclusione da 2 a cinque anni; la condanna importa l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.
"C'e' un rapporto tra massoneria deviata e 'ndrangheta ancora oggi, anzi forse e' ancora piu' stringente, in termini numerici, di un tempo", ha affermato proprio oggi, in Commissione Antimafia il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri.