Anche oggi i magistrati della Direzione distrettuale antimafia - rappresentata in aula dal procuratore aggiunto Gaetano Paci e dai pm Stefano Musolino, Giulia Pantano, Giuseppe Lombardo e Walter Ignazitto - hanno depositato nuovi atti di accusa, tra cui alcune registrazioni ambientali che, secondo l'accusa, confermerebbero l'esistenza di una superloggia massonica riservata che influenzerebbe la vita politica ed economica di Reggio CALABRIA. Al vertice della "cupola" degli invisibili, secondo la Procura, gli avvocati Paolo Romeo, ex parlamentare del Psdi, e Giorgio De Stefano, cugino dell'omonimo boss della 'ndrangheta assassinato in Aspromonte durante un summit tra le principali cosche della provincia di Reggio CALABRIA nel novembre del 1977. Tra gli indagati, oltre a Romeo, De Stefano e l'ex giudice Tuccio, figurano il senatore Antonio Stefano Caridi, l'ex presidente della Provincia Giuseppe Raffa, alcuni professionisti e personaggi della malavita organizzata cittadina.