Dice Falcomatà, eletto per la seconda volta sindaco dai reggini, e sospeso dall’incarico perché accusato d’abuso d’ufficio: "Assolto. Sono stati due anni duri. Due anni in cui ho sofferto, ha sofferto la mia famiglia, ha sofferto la città. Questa assoluzione restituisce, in parte, le amarezze di questo periodo. Un periodo in cui non mi è mai, mai, mancato il vostro sostegno, il sostegno dei reggini. Adesso per la città ci dovrà essere un nuovo inizio. Insieme. Vi voglio bene, ci vediamo tra poco". Così si può leggere sul sito Facebook di Falcomatà, dopo la decisione della Cassazione di annullare la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria che lo aveva condannato per abuso d'ufficio nell'ambito del processo Miramare.
Falcomatà era stato eletto sindaco di Reggio Calabria nel 2020 per un secondo mandato, poi era stato sospeso dalla carica nel 2021, come previsto dalla legge Severino, dopo la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale della città calabrese nell'ambito del processo relativo all'affidamento nel 2015 della struttura dell'Hotel Miramare, storico edificio sul lungomare di Reggio Calabria. Con la decisione della Cassazione, adesso, Falcomatà è di nuovo sindaco per la decisione presa dai cittadini della città nel 2020. Chi pagherà per aver privato la città del sindaco eletto dai cittadini?
Solidarietà arriva al sindaco da molti esponenti del Pd, il partito di cui fa parte, ma anche di altri partiti. Da Ivan Scalafarotto, senatore di Italia Viva, e Nicola Irto senatore calabrese e segretario regionale del Partito democratico. Per Irto “L'assoluzione per innocenza di Giuseppe Falcomatà e degli ex assessori della sua giunta è una bellissima notizia per la città di Reggio Calabria, per tutta la regione e per la democrazia".
L’assoluzione di Falcomatà si lega ed è un'ottima notizia, oltre che per i reggini che vedono ristabilito il proprio diritto di eleggere il proprio sindaco, dal movimento di opinione che da anni sostiene che il reato d’abuso d’ufficio debba essere cancellato perché, il più delle volte quel reato si trasforma in un abuso di potere verso cittadini innocenti.