NOSTRO SERVIZIO - «Sulla necessità del rinnovamento condivido profondamente la tua preoccupazione ed occorre avere il coraggio di cambiare», scrive Guerini rispondendo alla lettera del candidato Governatore del Pd.
Botta e risposta tra Mario Oliverio e il vice di Renzi sulla formazione delle liste Pd in Calabria. Un tema che allude esplicitamente a chi vuole rinnovare la politica calabrese e a chi al rinnovamento è ostile.
Oliverio aveva inviato una lettera a Guerini (e anche a Magorno e ai segretari provinciali del Pd) denunciando che si stavano facendo liste elettorali lontane dal rinnovamento e inadeguate al sentire dei calabresi. Guerini gli risponde quasi in tempo reale: se decidete di cambiare, se avrete il coraggio di farlo veramente, non macherà il sostegno di Matteo Renzi e della direzione nazionale del partito.
«Confermandoti – risponde il plenipotenziario di Renzi a Oliverio - come ti ho già detto nel corso del nostro ultimo incontro presso la sede nazionale del Pd, l'esigenza di assicurare nella lista del nostro partito il rispetto della presenza di genere e manifestandoti che se si procederà con decisione sulla strada del netto rinnovamento attraverso candidati in chiara rottura con il passato, la segreteria nazionale sarà al fianco del Pd calabrese e del suo presidente».
Quindi, candidature di “netto rinnovamento” e “in chiara rottura con il passato”. Ma c’è una clausola che sfida Oliverio, Magorno e quanti in Calabria ripetono il mantra del nuovo e dela rottamazione. La clausola è: “Se si procederà con decisione sulla strada del netto rinnovamento”. Tradotto dal linguaggio politico: se voi in Calabria decidete saremo al vostro fianco, ma tocca a voi rinnovare, non solo a parola ma coi fatti. Forzando appena un po’, si potrebbe aggiungere che il Pd di Roma stanco del tira e molla su chi vuol rinnovare/rottamare e chi no va a vedere il rilancio dei calabresi, cioè sfida Oliverio e Magorno a chiudere la partita.
Guerini richiama i due punti cardine nella formazione delle liste: la presenza delle donne che (in un silenzio assoluto e un po’ lugubre) sono per intero sparite non solo dalla parità di genere (che sembra merce da usare o nascondere secondo le contingenze), ma perfino da una timida rappresentanza, diciamo così biologica (sarebbe accaduto che man mano che si presentavano problemi si accantonavano le donne).
E ancora: «È opportuno che quanto dettato dal codice etico del Pd e della commissione parlamentare Antimafia venga integralmente rispettato non solo dal nostro partito ma dall'intera coalizione».
Ma i punti cardine di Guerini non sono le donne e la quesitone etica; ma un rinnovamento vero che faccia spazio al nuovo, il nuovo femminile e quello del codice etico.
Ora tutte le carte sono sul tavolo e sarà chiaro chi vuole rinnovare e chi fa finta.